Il recente Rapporto ISTAT ha pubblicato una slide molto indicativa sulla crisi demografica in atto.
immagine Istat, Rapporto annuale 2022 Secondo i dati pubblicati da Il Sole 24Ore del 18.07.2022, pag. 3 «Nel 2030 in Italia avremo 1,9 milioni di potenziali lavoratori in meno con il rischio concreto di una desertificazione del Mezzogiorno che diventerebbe un’area spopolata e abitata solo da anziani». Il mondo dell’avvocatura italiana non è estraneo a questo fenomeno e per capirlo basterebbe leggere gli ultimi due Rapporti del CENSIS dai quali si comprende che almeno 100 mila avvocati saranno costretti a cancellarsi dagli albi per mancanza di clientela e quindi di lavoro. Nel frattempo, Cassa Forense sta mettendo mano ad una riforma strutturale del sistema previdenziale che non mi pare però tenga conto di questo quadro demografico. I temi congressuali di Lecce sono i seguenti Un nuovo ordinamento per un’Avvocatura protagonista della tutela dei diritti nel tempo dei cambiamenti globali L’attuazione delle riforme e gli effetti, anche economici, sull’esercizio della professione Giustizia predittiva e salvaguardia del “giusto processo”. Intelligenza artificiale il ruolo e le nuove competenze degli avvocati nella tendenziale automazione nell’organizzazione e nella decisione giudiziaria. Al prossimo Congresso forense di Lecce sarebbe bene cambiare l’ordine dei lavori per porre al primo posto questo tema e studiare come poter accompagnare l’esodo di questi 100 mila colleghi. Tutto il resto chiacchere da gita fuori porta che non giovano certo al futuro dell’avvocatura italiana. Ci vorrebbe lungimiranza, oltre alla toga nel cuore. Però se io mi iscrivessi al Congresso e chiedessi di parlare di questi temi sarei relegato buon ultimo con i trolly gia sui veicoli di ritorno e una eccezione di inammissibilità perché non attinente ai temi congressuali. Inutile dire che non è cosi.