Il Garante Privacy ha ribadito la necessità che i progetti di “social scoring” rispettino i principi fondamentali del Regolamento UE e che siano sempre anticipati dalle opportune valutazioni di impatto.
Sono sempre di più gli enti pubblici che stanno mostrando interesse per le iniziative premiali che fanno ricorso ai meccanismi di scoring associati ai cittadini e che comportano una sorta di “cittadinanza a punti”. Considerando i rischi connessi a tali meccanismi di profilazione, il Garante Privacy ha però avviato tre istruttorie una sul Progetto Pollicino, una sullo “smart citizen wallet” e un'altra sulla cosiddetta “carta dell'assegnatario”. Il Progetto Pollicino è un'indagine statistica attraverso cui il cittadino condivide i propri dati per consentire un'analisi sulla mobilità. Al termine dell'indagine, inoltre, sono previsti dei premi offerti dai partner dello stesso progetto. Il Garante, quindi, ha chiesto chiarimenti agli enti promotori, tra cui c'è il Ministero della transizione ecologica, per conoscere il ruolo dei soggetti pubblici e privati coinvolti e le modalità di funzionamento dell'app. La seconda istruttoria, invece, riguarda lo “smart citizen wallet”, uno strumento promosso dal Comune di Bologna con cui i cittadini possono aderire ad un sistema che consente di accumulare crediti da inserire nel proprio portafoglio virtuale walletC e che possono essere spesi per accedere ai premi messi a disposizione dall'ente. In ultimo, sotto la lente di ingrandimento del Garante Privacy c'è anche la “carta dell'assegnatario” degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, un progetto avviato dal Comune di Firenze.