Quattro le interrogazioni alle quali ha risposto nella giornata di ieri il Ministro Cartabia nel suo intervento a Montecitorio.
1 Tempi di adozione degli schemi dei decreti legislativi in materia di riforma del processo penale, civile e stato dei lavori della Commissione ministeriale per la revisione dei reati fallimentari 2 propositi del Governo per contrastare, nell'attuale contesto di crisi internazionale le infiltrazioni della criminalità organizzata 3 il fenomeno delle aggressioni da parte di detenuti, anche tramite il potenziamento delle dotazioni di autodifesa 4 la responsabilità amministrativa sull'ipotesi transattiva relativa al contenzioso del Ministero con la Berica Impianti S.p.a. Queste sono le interrogazioni alle quali ha risposto ieri il Ministro Marta Cartabia nel suo intervento alla Camera per il Question Time. Ha sottolineato il Ministro della Giustizia, che già prima dell'estate, saranno varati gli schemi dei decreti legislativi attuativi delle leggi delega di riforma della giustizia penale e civile. Il Ministro Cartabia si è poi concentrata sulla guerra in Ucraina e sul rischio che essa possa agevolare le infiltrazioni criminali, specificando che il Governo «è consapevole che ogni situazione di conflitto armato, può costituire un'occasione per aprire un varco pericoloso agli affari criminali delle mafie, che potrebbero cercare di sfruttare le vulnerabilità del mercato e cercare di acquisire vantaggi nel traffico illecito di armi. Ed è per questo che rinnovo l'impegno mio personale e del Governo a porre in essere tutte le iniziative che si rendano necessarie annunciando la firma, nella giornata di ieri, di un decreto che istituisce una Commissione per l'elaborazione di un Codice per i crimini internazionali, quale ulteriore strumento che si affianca a quelli già vigenti per contrastare le derive criminali più gravi». La Guardasigilli è poi tornata a occuparsi del tema caldo della sicurezza nelle carceri, per contrastare il crescente fenomeno delle aggressioni da parte dei detenuti. A tal proposito, il Ministro ha affermato che «un'eventuale sperimentazione del taser da parte della polizia penitenziaria dovrebbe sottostare alle stesse regole e alle stesse limitazioni già previste per l'impiego di ogni altro armamento speciale di reparto, proprio a garanzia della sicurezza». Ha aggiunto anche che «di norma in carcere non entrano le armi perchè un'arma che entra in sezione è un elemento di pericolo in più». VIDEO
Decreto Ministero Giustizia 22 marzo 2022