Concluso il progetto Re-Justice: il discorso di Marta Cartabia

«La giustizia riparativa può essere una risposta più adeguata a quel bisogno di giustizia che noi tutti sentiamo di fronte ai fatti piccoli o grandi che segnano la vita delle persone e la vita dei popoli», ha affermato il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, nel convegno finale di Giustizia riparativa e formazione della magistratura.

Il progetto europeo Re-Justice, avviato nel 2019 con lo scopo di studiare gli utilizzi e le ricadute nella società dello strumento della giustizia riparativa, si è concluso. L'iniziativa coinvolgeva le università e i centri di ricerca di Belgio, Italia, Grecia e Spagna. «La giustizia riparativa può diventare un nuovo pilastro della giustizia. Certo, deve essere complementare rispetto alla giustizia penale. Anzi, deve essere un elemento trasversale in grado di entrare in qualunque meandro della giustizia penale», ha affermato il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, nel suo discorso di chiusura del progetto. Lo strumento della giustizia riparativa, per la Guardasigilli, ha «un orizzonte potenzialmente sconfinato, perciò bisogna accompagnarlo con un percorso formativo su come gestire i conflitti fin dalla scuola dell’obbligo. Un lavoro che ha dei tempi lunghi, ma si tratta un investimento culturale».   Video «Anche in questo momento – ha aggiunto la Cartabia riferendosi al conflitto tra Russia ed Ucraina -, stiamo assistendo alla disperata ricerca di un mediatore, perché abbiamo sempre bisogno di un soggetto terzo che permetta alle parti di avvicinarsi. In questo momento la ricerca di un mediatore è il punto più difficile e decisivo». «Di fronte al male generato da ogni crimine bisogna chiedersi se è necessario andare verso pene sempre più severe, che però mai danno soddisfazione. Il bisogno di giustizia ci sta parlando di un bisogno di pena più severa o ci sta ponendo una domanda, una “fame di senso”, e quindi chiedendoci qualcosa di nuovo? La giustizia riparativa può essere una risposta più adeguata a quel bisogno di giustizia che noi tutti sentiamo di fronte ai fatti piccoli o grandi che segnano la vita delle persone e la vita dei popoli», ha concluso il Ministro della Giustizia.