Il 9° rapporto di itinerari previdenziali sulle casse “privatizzate” dei liberi professionisti

Lo trovate sul sito istituzionale www.itinerariprevidenziali.it dalla pag. 57 alla pag. 72.

Diciamo subito che non c'è una parola sul debito latente, semplicemente ignorato, quasi non esistesse. Il dato interessante lo si trova a pag. 64 nella voce “rapporto pensione media /contributo medio”. Il “rapporto pensione media/contributo medio ” presenta valori che vanno da 1,51 dei veterinari a 4,13 degli avvocati, in diminuzione dal 4,23 del 2019 e dal 4,38 del 2018 ingegneri/architetti in lieve riduzione dal 2,90 del 2019 e dal 3,04 del 2018 all'attuale 2,76, e i commercialisti in lieve calo dal 2,81 del 2019 al 2,77 del 2020, mentre per INPGI è pari a 2,38 volte il contributo medio del 2020 in lieve crescita dal 2,23 del 2019 . Le rimanenti Casse mantengono un rapporto più basso con variazioni minime rispetto all'anno precedente sia in aumento che in riduzione. Cassa Forense, anche se con una lieve diminuzione rispetto al dato del 2019, è sempre la peggiore nel senso che contribuisci per 1 e ottieni una pensione volte 4,13. Sono poi utili, per la comprensione della sostenibilità di lungo periodo, le seguenti tabelle   IMMAGINE    Faccio presente che per CF il totale ricavi è pari a 2.092,80 e non già 2.308,87 il che vanifica l'intera tabella.   IMMAGINE   IMMAGINE   Non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti. Secondo il mainstream usuale il dubbio ha enfatizzato l'aumento degli investimenti di CF in Banca d'Italia. L'acquisto di quote di Banca d'Italia è, a mio giudizio un esempio classico di spogliazione legale. Viene offerto un buon rendimento a condizione di rinunciare alla disponibilità del capitale investito e alla valutazione delle quote sul mercato. Valutazione di fatto impossibile, c'è un minimo di secondario, il buon rendimento compensa assenza di diritto di voto su tematiche gestionali. Un po' come trasformare la proprietà in usufrutto a sicuro vantaggio del sistema bancario che ringrazia per la generosità. Contenti gli iscritti tutti contenti. Basterebbe leggere le linee guida per capirlo, ma si sa, costa fatica ed è più facile applaudire per il rendimento e poi arrabbiarsi per le notifiche del recupero crediti massivo, che era annunciato in bilancio, che nessuno legge. E che potrebbe fare CF se non provare a recuperare la massa di crediti verso gli iscritti? Condoni, riduzioni, niente sanzioni? E cosa direbbero gli iscritti che, sia pure con fatica, hanno versato il dovuto? Che era meglio non versare e aspettare il condono! Come ho già cercato di raccontare, alla luce dei dati di cui sopra, che non ho fatto io ma un terzo, sia pure cofinanziato da CF, ogni riforma sarebbe solo un rattoppo, una sorta di accanimento terapeutico che guarda al presente ma non al futuro.