«Con la pandemia, l’odio online è aumentato ancora. L’Europa sta studiando nuovi strumenti penali, ma occorre anche educare, prevenire, riparare», ha affermato Marta Cartabia, il Ministro della Giustizia, davanti alla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
Secondo i dati dell'Agenzia Europea dei Diritti Fondamentali, sono 3520 i casi di antisemitismo denunciati in Europa nel 2020. In Italia, invece, quelli ufficiali sono 101. «I discorsi d'odio online e i crimini d'odio mettono in gioco l'integrità fisica e la dignità della persona umana», ha affermato Marta Cartabia, il Ministro della Giustizia, di fronte alla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza. «Con la pandemia, l'odio online è aumentato ancora. L'Europa sta studiando nuovi strumenti penali, ma occorre anche educare, prevenire, riparare», continua la Guardasigilli. Il Ministro ha riferito di aver discusso, nell'ultimo vertice informale GAI Consiglio Giustizia Affari Interni dell'Unione Europea , di una proposta della Commissione riguardo l'estensione dei reati europei ex articolo 83 del Trattato al fine di includervi l'hate speech. Per quanto riguarda l'Italia, invece, secondo la Cartabia la sanzione penale non ha svolto fino ad oggi una grande funzione di deterrenza ed è proprio la realtà a dirlo. Infatti, «tra il 2016 e il primo semestre 2021, i procedimenti iscritti non superano le 300 unità tanto nella forma di propaganda e istigazione, quanto in quella dell'aggravante. Le iscrizioni sono concentrate in pochi distretti, soprattutto del Nord Italia. E le percentuali maggiori si registrano nelle grandi di città di Roma 12,62% al primo semestre del 2021 e Milano 4,85% ». Quindi, per arginare il dilagare dell'hate speech, la Guardasigilli propone di valutare le potenzialità della giustizia riparativa, «che si fa carico della possibilità di domare la rabbia della violenza e di ricostruire legami, spezzati dal reato. Al centro, c'è sempre un incontro l'incontro volontario tra l'autore del reato e la vittima». Video