Operazione verità nella previdenza forense

La sostenibilità della previdenza dei professionisti, unitamente all’adeguatezza delle prestazioni è un tema molto serio, perché riguarda il futuro di centinaia di migliaia di iscritti e delle loro famiglie, esige conseguentemente, senso di responsabilità e cautela da parte di tutti coloro che intendono occuparsene.

Cassa Forense, sulle recenti analisi della Corte dei Conti, che per qualcuno getterebbe un ombra sui bilanci di Cassa Forense nel ventennio 2042 – 2062, ha replicato ufficialmente sul sito istituzionale che, «se dunque i saldi previdenziali, cioè le differenze tra entrate per contributi e uscite per prestazioni previdenziali, si mostrano negativi solo per gli anni compresi tra il 2042 e il 2062, per poi tornare positivi per tutto il periodo di osservazione, al contrario i saldi gestionali – la differenza tra entrate e uscite – risultano sempre positivi per tutti e cinquanta gli anni della proiezione». Su questi passaggi bisogna intendersi bene con una operazione verità. Il sistema a ripartizione è un criterio di gestione della previdenza sociale. Nel sistema a ripartizione ove trovasi anche Cassa Forense i contributi versati ogni anno dagli avvocati attivi sono utilizzati per pagare le pensioni. Bisogna distinguere tra il saldo previdenziale e il saldo gestionale. Il saldo previdenziale è la differenza fra le entrate derivate dai contributi previdenziali e la spesa pensionistica per le prestazioni previdenziali. Il saldo previdenziale è un indicatore, direi il più importante, della sostenibilità degli enti previdenziali con gestione a ripartizione. Il saldo gestionale è invece la differenza fra il totale delle entrate e il totale delle uscite e assume rilevanza, a mio giudizio ovviamente, se l'ente di previdenza dispone di riserve adeguate. Cassa Forense è sottopatrimonializzata nel senso che il patrimonio accumulato in tutti questi anni copre per circa il 30% le promesse pensionistiche fatte da Cassa Forense e cioè il debito previdenziale latente. Se facciamo un confronto con le compagnie di assicurazione vediamo che nelle assicurazioni assumono grande importante le riserve tecniche che sono accantonamenti costituiti al fine di far fronte agli impegni assunti nei confronti degli assicurati. Le riserva tecniche sono una delle voci più importanti dello stato patrimoniale delle compagnie di assicurazione. Per le assicurazioni Ramo Vita, le riserve premi sono matematiche, calcolate sui premi puri e date dalla differenza tra il valore degli impegni assunti, rispettivamente dall'assicurato e dall'assicuratore, ossia le riserve matematiche maggiorate delle spese di gestione delle polizze. In base all'articolo 36 del Codice delle assicurazioni, l'impresa che esercita i Rami Vita ha l'obbligo di costituire, per i contratti del portafoglio italiano, riserve tecniche, ivi comprese le riserve matematiche, sufficienti a garantire le obbligazioni assunte e le spese future. Cassa Forense non dispone di riserve tecniche tali da garantire le obbligazioni assunte nei confronti dei propri iscritti ed è per questo che si riconosce essere sottocapitalizzata e la sostenibilità è frutto esclusivamente dalla attesa di un rendimento finanziario positivo di cui al bilancio tecnico. Ma, richiamando le parole dell'attuario di Cassa Forense, è bene ricordare che le valutazioni del BT, riferendosi a periodi di tempo così lunghi, producono risultati da interpretarsi con estrema cautela, poiché l'andamento demografico ed economico della gestione si manifesterà nella misura descritta se, e solo se, le numerose ipotesi demografiche e finanziarie poste a base delle elaborazioni si verificheranno realmente. Non vi dovrebbe quindi essere alcun dubbio sul fatto che il saldo previdenziale costituisca il principale indicatore delle sostenibilità di Cassa Forense. Se nel 2050, come è stato ufficialmente dichiarato, il rapporto tra avvocati iscritti e avvocati pensionati sarà di 1 1 è evidente che il saldo previdenziale sarà sempre negativo. Le altre entrate di Cassa Forense che sono le renditi del patrimonio dipendono, esclusivamente dal rendimento ottenibile sui mercati finanziari. Come ho detto e scritto più volte, la sostenibilità della previdenza obbligatoria di primo pilastro non può dipendere dai mercati finanziari. Le preoccupazioni sono quindi fondate e il richiamo ai saldi gestionali positivi, che sono ipotetici, attesi ma non certo reali, non è tale da dissipare queste preoccupazioni proprio perché non è dato sapere oggi quale sarà in futuro l'andamento dei mercati finanziari, al netto dei cigni neri purtroppo sempre frequenti. In sostanza, fino dagli inizi Cassa Forense poté contare su un relativamente basso numero di pensionati e un forte e costante aumento di professionisti iscritti che potevano pagare le pensioni liquidate con il sistema retributivo , ma ora la situazione è completamente cambiata, abbiano un numero sempre maggiore di pensionati e un sempre minor numero di nuovi professionisti iscritti, per di più con redditi bassi. Cassa Forense ha volontariamente rinunciato all'intervento dello Stato e quindi assumono fondamentale importanza i contributi e il saldo previdenziale cosi da rendere inevitabile una revisione dei meccanismi che governano le entrate contributive e le prestazioni della Cassa, onde assicurarne l'equilibrio economico di lungo periodo. Purtroppo, si è perso tanto tempo traccheggiando e questo evidenzia la responsabilità delle mancate opzioni e della mancata vigilanza.