La Cassazione rimette alle Sezioni Unite il contrasto interpretativo circa l’applicazione dell’articolo 141 c.a. nel caso in cui nell’incidente stradale non risultino coinvolti altri veicoli.
La Corte d'Appello respingeva la domanda di risarcimento dei danni proposta da C.R., R.R. e G.R. contro una compagnia assicurativa in conseguenza del decesso di una terza persona. La morte, avvenuta a seguito di un incidente stradale, era stata causata da C.R., il marito della deceduta, che scivolando sull'asfalto, reso troppo viscido dalla pioggia, urtava contro un guard-rail. C.R. propone ricorso in Cassazione avverso la pronuncia del giudice di secondo grado. La questione posta dalla vicenda attiene all'applicabilità dell'articolo 141 c.a. nel caso in cui nell'incidente non risultino coinvolti altri veicoli. Secondo un primo orientamento della Suprema Corte, l'articolo in esame presupponeva soltanto l'esistenza di un sinistro stradale e di un danno, non dovuto al caso fortuito, subito dal terzo trasportato. La norma, quindi, non richiedeva che il sinistro si fosse verificato a seguito di uno scontro tra due mezzi di trasporto. Secondo i Giudici, infatti, tale soluzione rispondeva «ad una scelta del legislatore in tema di allocazione del rischio», che aveva scelto di privilegiare il diritto del trasportato ad ottenere prontamente il risarcimento, agendo nei confronti della compagnia di assicurazioni del veicolo, senza dover né attendere l'accertamento delle rispettive responsabilità, né tanto meno dover procedere alle ricerche dell'impresa assicuratrice del veicolo investitore Cass. numero 16477/2017 . Successivamente, si era invece chiarito che la persona trasportata poteva avvalersi dell'azione diretta nei confronti della compagnia soltanto se nell'incidente erano coinvolti altri veicoli, anche in mancanza di un urto materiale Cass. numero 25033/2019 . La giurisprudenza più recente, invece, ha affermato che «l'art 141 cod. ass. non trova applicazione in caso di sinistro in cui risulti coinvolto il solo veicolo del vettore del trasportato essendo in tale ipotesi applicabile l'art 144 cod. ass.[…]» Cass. numero 17963/2021 . Considerando il contrasto interpretativo venuto a delinearsi sull'argomento, la Cassazione rimette quindi la causa alle Sezioni Unite.
Presidente Vivaldi – Relatore Scarano Svolgimento del processo Con sentenza del 31/7/2018 la Corte d'Appello di Milano, in accoglimento del gravame interposto dalla società Unipolsai Assicurazioni s.p.a. e in conseguente riforma della pronunzia Trib. Milano numero 3181/2016, ha respinto la domanda nei confronti della medesima originariamente proposta dai sigg. R.C. , R. e G. di risarcimento dei danni rispettivamente lamentati iure proprio e iure successionis in conseguenza del decesso della sig. P.E. rispettivamente, moglie e madre all'esito del sinistro avvenuto il 1/11/2010, allorquando era trasportata nell'autovettura condotta dal marito proprietario C. , che andava ad urtare contro un guard-rail. Avverso la suindicata pronunzia del giudice dell'appello il R.C. propone ora ricorso per cassazione, affidato a 5 motivi, illustrati da memoria. Resiste con controricorso la società Unipolsai Assicurazioni s.p.a., che ha presentato anche memoria. Con conclusioni scritte del 19/7/2021 il P.G. presso questa Corte ha chiesto il rigetto del ricorso. Motivi della decisione Con il 1, il 2 e il 4 motivo il ricorrente denunzia violazione e falsa applicazione del D.Lgs. numero 209 del 2005, articolo 141, in riferimento all'articolo 360 c.p.c., comma 1, numero 3. Si duole che la corte di merito abbia erroneamente escluso l'applicabilità dell'articolo 141 cod. ass. in caso di sinistro come nella specie verificatosi con il coinvolgimento di veicolo non identificato, ponendosi in contrasto con recente giurisprudenza della Corte di legittimità ord. numero 16477/2017 . Lamenta che la corte di merito ha erroneamente espresso un giudizio sulla condotta di guida del conducente del veicolo nel sinistro che è pacificamente escluso dalla fattispecie disciplinata dall'articolo 141 CdA . Con il 3 motivo denunzia violazione degli articolo 99 e 112 c.p.c., violazione e falsa applicazione degli articolo 1227,2054 e 2055 c.c., in riferimento all'articolo 360 c.p.c., comma 1, numero 3. Si duole che la corte di merito abbia accolto l'eccezione di controparte di riduzione ex articolo 1227 c.c., comma 2 per il concorso del fato del trasportato privo di cinture , laddove l' eccezione di riduzione ex articolo 1227 c.c., comma 1, non poteva essergli rivolta nè rilevata d'ufficio oltre che per la diretta preclusione derivante dall'articolo 141 CdA, che prescinde dall'accertamento della colpa, perché l'articolo 1227 c.c., comma 1, si applica al solo rapporto obbligatorio ex delicto tra danneggiante e danneggiato, ma non nei rapporti di rivalsa tra più danneggianti responsabili in solido , e nella specie l' operatività dell'articolo 1227 c.c., è esclusa perché l'assicurazione non ha esercitato l'azione di rivalsa/regresso verso il conducente coobbligato solidale . Con il 5 motivo denunzia violazione e falsa applicazione del D.Lgs. numero 209 del 2005, articolo 129, in riferimento all'articolo 360 c.p.c., comma 1, numero 3. Si duole che la corte di merito abbia ritenuto inapplicabile in suo favore l'azione diretta, erroneamente ritenendolo responsabile, laddove il D.Lgs. numero 209 del 2005, articolo 141, trova applicazione a prescindere da ogni valutazione di colpevolezza, che rileva solo in caso di azione di rivalsa/regresso verso il conducente coobbligato solidale, nella specie non proposta. La vicenda attiene a sinistro avvenuto il omissis sull'autostrada … nel Comune di omissis , allorquando l'autovettura Renault Magane tg omissis condotta dal proprietario sig. R.C. è uscita di strada a causa dell'asfalto viscido per la pioggia andando ad urtare contro un guard-rail. All'esito del sinistro è deceduta la trasportata sig. P.E. , moglie del R. . L'odierno ricorrente e in origine anche i figli Renzo e Giovanna hanno proposto domanda di risarcimento dei danni rispettivamente lamentati iure proprio e iure successionis in conseguenza del decesso della – rispettivamente - moglie e madre sig. P. . La domanda, proposta nei confronti della compagnia assicuratrice della r.c.a. dell'autovettura società Milano Assicurazioni s.p.a. oggi Unipolsai Assicurazioni s.p.a. , è stata rigettata dalla Corte d'Appello di Milano, in t, riforma della pronunzia del giudice di prime cure, in ragione della ravvisata inapplicabilità dell'articolo 141 cod. ass. in ipotesi di sinistro come nella specie avvenuto senza il coinvolgimento di altro veicolo. La questione posta dalla vicenda attiene dunque all'applicabilità dell'articolo 141 cod. ass. anche in caso di sinistro nel quale non risultino coinvolti veicoli diversi da quello sul quale viaggiava la persona trasportata deceduta. Al riguardo questa Corte ha ravvisato preferibile l'interpretazione costituzionalmente orientata della norma in base alla quale essa va intesa a prescindere dalla ripartizione delle tra i conducenti dei veicoli e possibilità di esercizio dell'azione diretta contro la compagnia di assicurazione del vettore in ogni ipotesi - salvo il caso del fortuito - di danno subito dal trasportato sul veicolo, per fornire a quest'ultimo uno strumento di risarcimento più celere e idoneo a coprire la più vasta serie di casi, al riguardo non ostando il riferimento letterale a due diversi enti assicurativi anche ai fini della rivalsa, da intendersi come meramente descrittivo della normalità dei casi e non come preclusivo della domanda qualora nel sinistro sia coinvolto un veicolo non identificato o non coperto da copertura assicurativa ovvero come nella specie non sussistente, atteso che la norma presuppone soltanto la sussistenza di un sinistro e di un danno subito dal terzo trasportato non dovuto a caso fortuito, non esige altresì che il sinistro si sia verificato a seguito di uno scontro tra due o più automezzi v. Cass., 5/7/2017, numero 16477 . Si è al riguardo in particolare sottolineato che una tale soluzione risponde ad una scelta del legislatore in tema di allocazione del rischio, che ha scelto di privilegiare, nei limiti del massimale minimo di legge, il diritto del trasportato ad ottenere prontamente il risarcimento, agendo nei confronti del soggetto a lui sicuramente noto la compagnia di assicurazioni del veicolo sul quale è trasportato , senza dover nè attendere l'accertamento delle rispettive responsabilità, nè tanto meno dover procedere alle ricerche della compagnia assicuratrice del veicolo investitore così Cass., 5/7/2017, numero 16477 . Successivamente, si è da questa Corte peraltro diversamente affermato che ai sensi del D.Lgs. numero 209 del 2005, articolo 141, la persona trasportata può avvalersi dell'azione diretta nei confronti dell'impresa di assicurazioni del veicolo sul quale viaggiava al momento del sinistro soltanto se in quest'ultimo siano rimasti coinvolti, pur in mancanza di un urto materiale, ulteriori veicoli, escludendosi in particolare l'azione diretta del terzo trasportato a bordo di un motoveicolo che aveva subito una brusca caduta al suolo v. Cass., 8/10/2019, numero 25033 . Più recentemente si è pervenuti ad affermare che l'articolo 141 cod. ass. non trova applicazione in caso di sinistro in cui risulti coinvolto il solo veicolo del vettore del trasportato essendo in tale ipotesi applicabile l'articolo 144 cod. ass., il quale consente al trasportato danneggiato di agire con azione diretta contro l'assicuratore del proprio veicolo chiamando in causa anche il responsabile civile, sicché, agendo nei confronti dell'impresa di assicurazione del veicolo sul quale viaggiava al momento del sinistro, la persona trasportata agisce nei confronti dell'assicuratore del responsabile civile sulla base della fattispecie di cui all'articolo 2054 c.c., comma 1 così Cass., 23/6/2021, numero 17963 . Atteso che gli oneri probatori previsti all'articolo 144 cod. ass., e articolo 2054 c.c., comma 1, in capo al danneggiato si appalesano in realtà diversi, quest'ultima norma presupponendo che venga dal medesimo fornita la prova del fatto costitutivo della pretesa condotta dolosa o colposa del danneggiante, evento e nesso di causalità che lega quest'ultimo alla prima laddove per l'esercizio del primo è sufficiente la mera allegazione del trasporto sul veicolo, salva la possibilità per la compagnia assicuratrice di provare il fortuito e considerato che va privilegiata un'interpretazione anche relativamente alla ripartizione degli oneri probatori, ivi ricompreso il fortuito che non si ponga in qualche modo in contrasto con il principio solidaristico di rilievo sovranazionale vulneratus ante omnia reficiendus, presiedente anche il riavvicinamento delle legislazioni nazionali in materia di assicurazione della responsabilità civile derivante dalla circolazione di autoveicoli così come interpretate dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea cfr. Cass., 3/7/2020, numero 13738 Cass., 24/9/2019, numero 23621 Cass., 18/11/2014, numero 24469 Cass., 30/8/2013, numero 19963 , a fortiori in ipotesi come nella specie di sinistro verificatosi senza il coinvolgimento di altri veicoli e con pacifica responsabilità del conducente del veicolo a bordo del quale la persona deceduta era trasportata, emerge invero la necessità, e comunque l'opportunità, che, stante il contrasto interpretativo venuto a delinearsi in argomento e trattandosi comunque di questione di massima di particolare importanza, la causa venga rimessa al Primo Presidente della Corte, per l'eventuale relativa assegnazione alle Sezioni Unite. P.Q.M. La Corte dispone la trasmissione del ricorso al Primo Presidente ai fini dell'eventuale assegnazione alle Sezioni Unite.