Unione Italiana Forense: il Congresso di Napoli sul bisogno di restituire forza all’avvocatura

Si è svolto a Napoli il 10 e l’11 giugno 2016, presso la “Sala Auditorium” del Nuovo Palazzo di Giustizia, il Congresso Nazionale dell’ UIF – Unione Italiana Forense, associazione accreditata dal Congresso Nazionale Forense tra le maggiormente rappresentative. All’insegna del titolo «L’orgoglio di essere avvocati dignità, libertà, autonomia, indipendenza a servizio della Società», si è discusso di temi “caldi” per la Giustizia e l’Avvocatura, soprattutto con riferimento al ruolo sociale dell’avvocato, chiamato dalla Costituzione a difendere diritti e garanzie, soprattutto quando rischiano di essere compromessi da norme dello Stato.

Il bisogno di recuperare l’orgoglio di essere avvocati. Il Congresso Nazionale dell’UIF, svoltosi a Napoli venerdì 10 e sabato 11, presso la “Sala Auditorium” del Nuovo Palazzo di Giustizia, si è concluso con una mozione politica, avente l’obiettivo politico di portare un contributo di idee in vista del Congresso Nazionale Forense che avrà luogo a Rimini nel prossimo mese di ottobre. La durata eccessiva dei processi, quella dei termini di prescrizione, gli effetti delle logiche di mercato sulla professione forense e il rischio di una giustizia in base alle possibilità economiche del cittadino, sono stati i temi “caldi” affrontati nel corso del congresso. Vi hanno preso parte il Presidente Nazionale, avv. Elisabetta Rampelli il Vice-presidente, avv. Marino Iannone, il Segretario Nazionale, avv. Enrico Calabrese ed il coordinatore del Comitato scientifico, avv. Roberto Zazza. Elisabetta Rampelli è stata chiara «credo che la politica abbia il compito di preservare la democrazia e la certezza del diritto. Se è vero che questo Governo intende riformare la giustizia, la smetta di fare provvedimenti tampone e affronti il problema delle indagini e della separazione delle carriere dei magistrati». «All’Avvocato e all’Avvocatura» ha continuato il Presidente Rampelli «è assegnato il compito di vigilare e intervenire con efficacia ogni volta in cui i principi dello Stato di diritto sono messi in discussione». «Dobbiamo recuperare» conclude Rampelli «forza autostima e determinazione per svolgere senza paura e senza infingimenti la nostra indispensabile funzione sociale».