Il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è intervenuto al question time che si è svolto ieri alla Camera alle ore 15, rispondendo a quattro interrogazioni la prima sulla disciplina della legittima difesa la seconda sul sovraffollamento carcerario la terza sullo stato di edilizia giudiziaria ed infine la quarta sul fabbisogno di personale amministrativo del comparto giustizia.
Risposta sulla disciplina della legittima difesa. Interrogato sulla questione della riforma della legittima difesa, il Ministro della Giustizia, ricordando che tale tema riguarda la giustizia e non la sicurezza e l’ordine pubblici e sottolineando che anche in passato si sentì l’esigenza di affrontare in modo laico la revisione dell’articolo 52 c.p., dichiara che «occorre intervenire – si vedrà se attraverso progetti di origine parlamentare o iniziative legislative governative – affinché siano eliminate quelle zone d’ombra che attualmente rendono quantomeno accidentato il percorso attraverso cui un cittadino, che si sia legittimamente difeso da un’aggressione ingiusta, possa provare la propria innocenza». Risposta sulle iniziative da adottare in merito al sovraffollamento carcerario. L’obiettivo è il superamento delle carenze strutturali del sistema penitenziario sul punto il Ministro ribadisce che «si tratta di procedere attraverso una pluralità di interventi incisivi sull’edilizia penitenziaria, sugli organici di polizia penitenziaria, sull’attuazione degli accordi per il trasferimento dei detenuti, tutti convergenti verso l’obiettivo di far convivere armoniosamente il principio della certezza della pena per ridurre in modo sensibile lo spazio di impunità per i colpevoli specie in presenza di reati particolarmente odiosi con la funzione rieducativa della detenzione e con la dignità delle condizioni di vita all’interno del carcere». Continua poi sul fronte dell’edilizia penitenziaria con l’intento di stimolare la collaborazione tra Ministeri competenti affinché sia potenziata la capienza del sistema carcerario, anche con il miglioramento delle condizioni di lavoro della polizia penitenziaria e l’adeguamento dell’impiantistica di sicurezza. Sul piano internazionale, inoltre, occorrerà ampliare di più la portata applicativa degli accordi bilaterali volti a consentire il trasferimento dei detenuti condannati stranieri nei Paesi di origine, anche senza il consenso del detenuto stesso. Risposta sulle iniziative relative allo stato di edilizia giudiziaria. Bonafede prosegue poi, prendendo spunto dallo sgombero degli uffici giudiziari di Bari, sul tema della geografia giudiziaria e chiarisce come «la competente Direzione generale ha comunicato che la situazione degli oltre 900 immobili che ospitano gli uffici è soggetta ad un monitoraggio costante attraverso un applicativo informatico appositamente realizzato per agevolare la programmazione degli interventi manutentivi attraverso la segnalazione diretta delle esigenze relative da parte degli uffici». Il monitoraggio sarà dunque costante ed esteso all’intero territorio nazionale. Risposta sul tema dell’assunzione di personale amministrativo. È questo un tema fondamentale per il funzionamento degli uffici giudiziari italiani, continua il Ministro, il quale garantisce la costante ricerca da parte del Governo di risorse finanziarie per supportare le assunzioni del personale amministrativo, con l’intento di proseguire a tali assunzioni, fin dai primi di agosto, attraverso lo scorrimento in graduatoria di 420 unità di assistenti giudiziari. Gli obiettivi sono quelli di proseguire nelle misure assunzionali e di valorizzare il personale già in servizio. Bonafede conclude con la rassicurazione per tutti i cittadini italiani sul fatto che da ora «la giustizia rappresenterà un settore nevralgico del sistema-paese su cui intervenire».