L’OUA diserta l’incontro con il Ministro. Poi invia un pacchetto di proposte e conferma lo sciopero

L’incontro tra avvocati e Ministro della Giustizia, previsto per il 3 luglio, è saltato. Il motivo? L’Avvocatura, per protesta, ha deciso di non presentarsi. Oltre ai già noti attriti su mediazione obbligatoria e smaltimento dell’arretrato, le ultime dichiarazioni del Guardasigilli hanno convinto definitivamente l’Avvocatura, la rappresentanza politica forense, il Consiglio Nazionale Forense, la Cassa Forense e i rappresentanti degli Ordini distrettuali italiani a disertare l’incontro.

Dopo un lungo incontro l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, la rappresentanza politica forense, il Consiglio Nazionale Forense, la Cassa Forense e i rappresentanti degli Ordini distrettuali italiani, hanno deciso di disertare per protesta l’incontro che era previsto per il pomeriggio del 3 luglio 2013 con il Ministro Cancellieri. I punti di frizione sono diversi. Prima di tutto viene contestata la decisione di varare diverse norme importanti sulla giustizia contenuti nel decreto del fare , senza alcuna consultazione dell’avvocatura e senza aver neppure informati i vertici della categoria precedentemente incontrati. Fuori onda del Ministro ora ce li togliamo dai piedi . Gli avvocati ritengono grave il fuori onda che ha visto protagonista il Guardasigilli il già noto ora ce li togliamo dai piedi trasmesso da diversi telegiornali nei confronti degli avvocati di Napoli, nel corso di un Convegno nella città partenopea sabato scorso. Non solo l’OUA ha criticato le dichiarazioni rilasciate dal Ministro in occasione dell'assemblea di Confindustria, in cui si additava l’avvocatura come una lobby che blocca il Paese. Ecco, quindi, che oltre a disertare l’incontro con il Guardasigilli che avrebbe dovuto tenersi il 3 luglio scorso, l’OUA ha confermato le 8 giornate di sciopero dall’8 al 16 luglio con manifestazioni in tutto il Paese contro l’introduzione nuovamente di un provvedimento di privatizzazione della giustizia quale è la media-conciliazione obbligatoria, un sistema unico in Europa, fallimentare nella sua applicazione e dichiarato incostituzionale . Ma anche gli altri interventi, in materia di smaltimento dell’arretrato sono ritenuti insufficienti e inadeguati. Mediazione obbligatoria, risultati che scarseggiano? L’OUA, con il comunicato del 3 luglio, mette in risalto che il sistema come applicato nel passato ha avuto un riscontro numerico limitato. Infatti, secondo i dati del Ministero della Giustizia, rielaborati dal CNF, nel periodo marzo 2011-dicembre 2012, su 192.739 mediazione definitive, solo l’11,85% si è conclusa con un accordo 22.854 l’82,45% 158.907 sono fallite, di cui la stragrande maggioranza per mancata comparizione iniziale della parte . Un pacchetto di proposte per risolvere i problemi della giustizia. Intanto, oggi, 4 luglio 2013, l’OUA ha consegnato, in Commissione Giustizia alla Camera, un pacchetto di proposte alternative all’obbligatorietà della mediazione la negoziazione assistita, le camere arbitrali e la mediazione volontaria con incentivi fiscali per favorirne il successo.