Ok del CSM ad articoli e convegni per i magistrati, ma niente consulenza legale

Il Consiglio Superiore della Magistratura ha aggiornato alla delibera del 12 aprile 2013 la «nuova circolare sugli incarichi extragiudiziari», con la quale ha fatto il punto su cosa è consentito fare e cosa no ai magistrati ordinari. Ad esempio, i magistrati possono intervenire gratuitamente a convegni e seminari, nonché insegnare previa autorizzazione , ma è assolutamente vietato loro rilasciare pareri legali o accettare incarichi di giustizia sportiva o, ancora, assumere incarichi di mediazione di conflitti e arbitrati.

Come detto, quindi, la «nuova circolare sugli incarichi extragiudiziari», aggiornata alla delibera dello scorso 12 aprile, elenca le attività che i magistrati possono espletare senza autorizzazione, quelle espletabili previa autorizzazione del CSM e quelle, invece, inderogabilmente vietate. Manifestare il proprio pensiero senza autorizzazione si può. Tra le attività espletabili senza autorizzazione, la circolare cita, in primis, la manifestazione scritta e verbale del pensiero, in quanto attività che costituiscono espressione di diritti fondamentali. Ampia libertà vige anche per la pubblicistica e la collaborazione in qualsiasi forma a giornali, riviste, enciclopedie e simili, ogni forma di produzione artistica e scientifica, anche se dà luogo a compensi. Seminari, convegni e incontri di studio con al massimo un rimborso spese. Niente compenso, invece, per la partecipazione come relatori a seminari, convegni, incontri di studio o attività similari. Per queste attività è tollerato, eventualmente, un rimborso spese, ma sulla questione il CSM si riserva di effettuare delle verifiche. «È, dunque, necessario» – si precisa nella circolare - «che le suddette spese non siano una forma implicita di retribuzione e che, comunque, siano proporzionate e, in ogni caso, documentate». Consulenza legale, incarichi di giustizia sportiva e arbitrati assolutamente no! Una tabella elenca anche le attività inderogabilmente vietate. Prima di tutto la consulenza - sotto forma di attività o atti – consistente in una qualunque prestazione abitualmente fornita da liberi professionisti. Ad esempio? Pareri legali a soggetti privati, abitualmente forniti dagli avvocati. Altresì vietati sono gli incarichi di giustizia sportiva, l’organizzazione di scuole private di preparazione a concorso o esami per l’accesso al pubblico impiego, alle magistrature, alle altre professioni legali. Infine, tra le attività vietate ci sono anche gli incarichi che in concreto «implicano l’assunzione di ruoli incidenti direttamente sull’amministrazione attiva e/o di controllo degli enti conferenti oppure di mediazione dei conflitti, anche come arbitro irrituale o terzo arbitratore» e – viene chiarito - «non assumono alcun valore le eventuali dichiarazioni di garanzia del magistrato, tipo di eventualmente astenersi in caso di futura necessità». Insegnare sì, ma con l’autorizzazione del CSM. Infine, viene fornito un elenco degli incarichi soggetti ad autorizzazione da parte del Consiglio Superiore della Magistratura. Ci sono quelli conferiti dalla Presidenza della Repubblica, dalla Corte Costituzionale, dal Parlamento e dalle sue Commissioni, dal Ministro della Giustizia, dalle Autorità Amministrative Indipendenti. Da segnalare, tra gli altri, anche gli incarichi di insegnamento. Il CSM fa una precisazione importante. Il magistrato che abbia intenzione di intraprendere un’attività per la quale possa configurarsi il dubbio circa l’effettiva autorizzabilità o la stessa necessità di autorizzazione, può formulare al CSM un apposito quesito, allegando i documenti disponibili.

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