Il CSM fa chiarezza sull’organizzazione degli uffici della Procura

La VII Commissione del Consiglio Supremo della Magistratura il 24 ottobre 2017 ha approvato il testo della circolare sull’organizzazione delle Procure con la finalità di apportare una disciplina generale, chiara e organica.

La circolare sull’organizzazione delle Procure, approvata dalla VII Commissione del CSM il 24 ottobre, è volta a recepire e sintetizzare tutti gli interventi consiliari dell’ultimo decennio in tema di applicazione degli istituti ordinamentali agli uffici requirenti. Il Consiglio Supremo della Magistratura ha evidenziato che con la predisposizione di un articolato preciso e chiaro si intende fornire un utile contributo di certezza e prevedibilità, volto a consolidare una cornice di riferimento nitida, idonea a prevenire situazioni contingenti di incertezza o conflittualità all’interno degli uffici . Progetto organizzativo. Dal testo della circolare emerge che il CSM ha cercato di bilanciare la discrezionalità delle scelte rimesse al Procuratore, in quanto titolare del potere di organizzazione dell’ufficio, con la salvaguardia dei valori di prevedibilità, trasparenza e verificabilità delle attività facenti parte del progetto organizzativo. Inoltre, nell’ambito dell’iter di formazione del progetto organizzativo devono essere coinvolti i Consigli Giudiziari e il CSM stesso, i quali possono formulare, entro 30 giorni, un parere in merito alle scelte del Dirigente. Infine nella circolare viene sintetizzato il progetto formativo della Procura Generale presso la Corte di Cassazione. Maggiori poteri per il Procuratore della Repubblica. Nella circolare è previsto che il Procuratore possa introdurre la procedura dell’istituto dell’assenso, oltre che per le misure cautelari per le quali è obbligatoria per legge, anche per altre categorie di atti che dovranno a lui preventivamente essere trasmessi dai sostituti procuratori per la sottoposizione al visto . Inoltre il CSM ha introdotto anche una disciplina articolata relativa al potere di revoca dell’assegnazione e della designazione i cui cardini sono rappresentati dall’individuazione dei presupposti e dalle necessità che la revoca sia effettuata come extrema ratio e dopo accurata interlocuzione con il magistrato assegnatario . Infine il Consiglio ha ribadito i principi, già enunciati in precedenti delibere, in merito alla natura del potere di vigilanza dei Procuratori generali presso la Corte d’Appello, in materia di avocazione delle indagini preliminari per mancato esercizio dell’azione penale nonché per quando concerne il ruolo del Procuratore Aggiunto e del Vicario. Il testo approvato dal CSM si conclude invitando i Procuratori della Repubblica entro tre mesi dall’entrata in vigore, ad adeguare, ove necessario, i progetti organizzativi alle disposizioni della circolare.

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