Marco Tullio Cicerone e le elezioni di secondo grado in Cassa Forense...

La tornata elettorale per il rinnovo del Comitato dei Delegati di Cassa Forense si è conclusa il 19 settembre u.s. e ora il Presidente cerca faticosamente di mettere insieme la Commissione elettorale centrale che dovrà vagliare la regolarità formale, secondo Statuto e regolamenti, delle elezioni per poi procedere alla proclamazione degli eletti con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per poi occuparsi degli eventuali reclami proposti nei 15 giorni successivi alla pubblicazione.

Elezioni in Cassa Forense. In base all’art. 9 del vigente Statuto di Cassa Forense il Presidente è eletto dal Comitato dei Delegati, tra i suoi componenti, dura in carica 2 anni e non può essere rieletto più di due volte consecutivamente. L’elezione avviene nella stessa riunione in cui si procede al rinnovo parziale del Consiglio di Amministrazione. La votazione avviene a scrutinio segreto e viene eletto il candidato che riporta la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto. Qualora la prescritta maggioranza 41 voti non venga raggiunta si procede a nuova votazione. Qualora la detta maggioranza non sia raggiunta, si procede a nuove votazioni finché non viene eletto il candidato che riporta la maggioranza dei voti espressi. Esaurite le formalità per l’elezione del Presidente si procede all’elezione parziale del Consiglio di Amministrazione vale a dire di 5 componenti. Alla elezione il Comitato provvede art. 16 dello Statuto alla prima riunione successiva alla scadenza dei due anni del precedente rinnovo da convocare non oltre 15 giorni dopo la scadenza. Ora è noto a tutti che gli organi di Cassa Forense sono da tempo scaduti e si trovano in prorogatio ritenuta illegittima dai Ministeri vigilanti. Nelle elezioni del Consiglio di Amministrazione ogni delegato può votare per non più di tre consiglieri. Commissione elettorale centrale non ancora insediata. A questo punto con la Commissione elettorale centrale non ancora insediata, non è possibile azzardare pronostici su quando potrà avvenire sia l’elezione del Presidente che il rinnovo parziale del Consiglio di Amministrazione ma speriamo si possa far presto per uscire dalla gestione della ordinaria amministrazione quale è quella attuale e dare alla nostra fondazione un management rinnovato e al top delle competenze professionali. È opportuno allora spendere qualche parola su ciò che avviene tra la chiusura della tornata elettorale, 19.09.2013, e la data delle elezioni di secondo grado in Cassa Forense. Si preannunciano le candidature attraverso una fittissima rete di telefonate e di e-mail tra i delegati la prima è lo elenco dichiarato ufficioso con indirizzi e telefoni diffuso dal più volenteroso così da favorire i contatti per formare delle cordate e cordatine a sostegno di questo o quel candidato presidente e, a cascata, di questo o quel consigliere di amministrazione. Non vi è traccia di programmi. Le promesse si sprecano cosi da riempire almeno dieci poltrone del cda pur se rinnovato solo per cinque, sgabelli di coordinatore delle future commissioni, ecc. ecc. si preparano liste di nomi, amici, amici degli amici, sicuri, probabili, conquistabili, inavvicinabili. Ho visto anche algoritmi per la distribuzione dei voti dato che ogni delegato per il rinnovo del cda ha solo tre voti a disposizione. Insomma di tutto e di più. Spesso a languire è il merito. Cicerone in difesa di Lucio Licinio Murena. A questo punto è utile ritornare al titolo e ricordare l’orazione svolta da Marco Tullio Cicerone in difesa di Lucio Licinio Murena nel processo che si svolse durante l’inverno del 63 a.C. Cicerone, che era ancora console in carica e che durante il suo consolato aveva promosso con la Lex Tullia un severo inasprimento delle pene contro i brogli elettorali, sentì la necessità di giustificare nell’esordio della sua orazione la propria scelta di difendere Lucio Licinio Murena dall’accusa di metodi non corretti di competizione elettorale e broglio. Con abile orazione Marco Tullio Cicerone dimostrò che Murena non aveva commesso alcun broglio e se durante la campagna elettorale lo si era visto spesso attorniato da un corteo di sostenitori, i suoi accusatori non poterono provare che questi ultimi fossero prezzolati. Del resto, continua Cicerone, è consuetudine che il popolo minuto dimostri con questi cortei la sua simpatia per personaggi prestigiosi così com’è normale prassi politica che i candidati offrano giochi e banchetti. Stante l’abilità di Marco Tullio Cicerone Murena venne assolto, esercitò il consolato e si riconcilio con Catone che lo aveva accusato. Questo per dire che tutto il mondo è paese e che se questi cortei avvenivano nell’Antica Roma che guidava il mondo non c’è da meravigliarsi che a Roma avvengano ancor oggi in ogni consesso. Da evitare il voto di scambio. La cosa fondamentale è evitare il voto cd. di scambio o il voto per la sola appartenenza a questa o a quella Associazione forense prescindendo dal merito del candidato in termini di competenza specifica in previdenza e finanza, professionalità e rettitudine morale. Personalmente faccio il tifo per il candidato che ha tutte queste caratteristiche . Ugualmente per i consiglieri di amministrazione non importa da dove vengano, isole, sud, centro o nord, purché versati nelle due materie che interessano Cassa Forense e cioè la previdenza e la finanza, bagaglio tecnico indispensabile specie nella tornata di tempo attuale che vede una crisi economica lacerante per l’Avvocatura italiana che si ripercuote immediatamente sulla sostenibilità economica finanziaria di lungo periodo della nostra Fondazione e con un esercito di 56 mila Colleghi della cui iscrizione ancora si discutealle porte di Roma priva anche delle oche! Anche Marco Tullio Cicerone nella sua orazione pro Murena ha esaltato le qualità morali del suo assistito e non potrà essere altrimenti anche alla fine del 2013. [46] Qua re ego expertus et petendi et defendendi et accusandi molestiam sic intellexi in petendo studium esse acerrimum, in defendendo officium, in accusando laborem