OUA: 700 sedi dei Giudici di Pace da salvare?

Il Ministero prosegue a tappe forzate la chiusura di quasi 700 sedi dei giudici di pace. Inoltre, fa sapere che i comuni, per poter salvare l’unico ufficio giudiziario sul territorio, avranno tempo 60 giorni per farne espressa richiesta. La reazione dell’OUA non si è fatta attendere e, sull’argomento, si è fatto sentire direttamente il presidente Nicola Marino «sbagliare è umano, ma perseverare in un progetto irrazionale, inadeguato e incostituzionale è un assurdo».

L'Organismo Unitario dell'Avvocatura chiede alle forze politiche e ai candidati al Parlamento, ancora una volta, di contrastare gli interventi di attuazione relativi alla revisione della geografia giudiziaria. Ciò che l’’OUA fortemente critica è la recente proposta di revisione della pianta organica dei giudici e, inoltre, contesta l’ultima nota redatta dal Ministro della Giustizia in cui si preannuncia la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale del 28 febbraio prossimo dell'elenco dei Giudici di Pace soppressi. 60 giorni a partire dal 28 febbraio 2013. Proprio da questa data, sottolinea l’OUA, «scatteranno i 60 giorni in cui i Comuni interessati dovranno fare espressa richiesta per il mantenimento dell'Ufficio, assumendone in proprio tutti i costi, con esclusione dei soli stipendi per i Giudici». Ma vi è di più. Nello stesso comunicato del Ministero, infatti, viene precisato che non saranno ritenute valide le istanze già presentate fino ad oggi da molte amministrazioni e che queste ultime dovranno rinnovare la richiesta sempre nei 60 giorni indicati. Normativa dai chiari profili di incostituzionalità? Secondo il presidente OUA, questa decisione, oltre ad “azzerare” la giustizia di prossimità, è «evidentemente inadeguata come dimostrano le proteste in zone ad alta densità di lotta alla criminalità come la Sicilia, dove sono stati tagliati 81 magistrati con le dure critiche dell’Anm e del presidente della Regione Crocetta ». Ad esplicitare la proposta dell’avvocatura, invece, ci pensa Marcello Luparella, coordinatore della Commissione Geografia Giudiziaria, affermando che «serve un’immediata sospensione del provvedimento sarebbe oltremodo opportuno attendere la decisione della Corte Costituzionale prima di avviare il procedimento di revisione dei Giudici di Pace, che è il più devastante e radicale di tutti». Una revisione che in Italia interessa ben 675 Uffici e coinvolge altrettante amministrazioni comunali.