Indetto in data 21 luglio 2014 il bando per 400 nuovi magistrati ausiliari, che dovranno potenziare l’assetto delle Corti d’appello, gravate da un enorme carico di lavoro. Un significativo aumento di organico per rafforzare l’efficienza delle Corti anche nello smaltimento dell’arretrato, a giudizio del Ministero della Giustizia. «Uno stargate collegato con il passato», secondo i giovani avvocati, alquanto perplessi nei confronti della decisione del Ministro Orlando di aprire la selezione anche ai magistrati a riposo.
Il bando. Il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha firmato ieri un decreto per la selezione di 400 giudici ausiliari presso 26 Corti di appello. L’intervento, già previsto nel decreto del fare numero 69/2013, si è reso necessario per rafforzare l’efficienza delle Corti nello smaltimento dell’arretrato e per far fronte al grande carico di pendenze, stimate in circa 440.000 procedimenti. Chi può partecipare? Possono partecipare alla selezione i magistrati ordinari, contabili ed amministrativi e gli avvocati dello Stato, a riposo da non più di tre anni i magistrati onorari che non esercitino più, ma che abbiano esercitato con valutazione positiva la loro funzione per almeno cinque anni i professori universitari in materie giuridiche di prima e seconda fascia, anche a tempo definito o a riposo da non più di tre anni i ricercatori universitari in materie giuridiche gli avvocati, anche se cancellati dall’albo da non più di tre anni i notai, anche se a riposo da non più di tre anni. La reazione dell’AIGA. Una scelta che desta notevoli perplessità tra gli avvocati dell’Associazione italiana giovani avvocati. A presentare la domanda possono essere, infatti, anche soggetti a riposo, con buona pace del ricambio generazionale e della necessità di implementare l’informatizzazione nelle Corti d’appello. «Siamo certi che dal passato arrivino le soluzioni migliori?», commenta a caldo il presidente dell’AIGA, Nicoletta Giorgi, che si chiede come 400 soggetti in età da pensione possano essere catapultati nel processo civile telematico. L’impressione è quella di una «scelta che male si innesta con il progetto di concretezza e rinnovamento» prospettato dal Ministro della Giustizia. I giovani avvocati auspicano, quindi, una riforma della magistratura onoraria, attraverso un intervento nel percorso universitario e di tirocinio, che dia vita ad un «proficuo ricambio generazionale, dove il merito e la specializzazione dei magistrati divengano i perni del cambiamento».