ANF: il d.d.l. sull’equo compenso non basta, bisogna puntare sul Job’s Act autonomi

Con una nota diffusa tramite il sito dell’Associazione Nazionale Forense, il segretario generale Luigi Pansini, esprime la contrarietà dell’ANF sulla proposta di legge del Ministro Orlando in tema di equo compenso nel settore legale, un disegno di legge parziale e incompleto che ha scatenato un effetto domino sulle altre professioni che rivendicano giustamente una disparità di trattamento .

Lo ha dichiarato il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense, Luigi Pansini, in una pubblicata ieri online. Equo compenso non è abbastanza. La battaglia sull’equo compenso di questo presumibile scorcio finale di legislatura è l’ennesima conferma di come la politica negli ultimi anni abbia ignorato e trascurato la composita realtà dei professionisti del nostro Paese . Precisa poi Pansini La proposta di legge del Ministro Orlando sull’equo compenso in favore degli avvocati, spiace dirlo, non solo è destinata a disciplinare unicamente le prestazioni professionali in favore di banche, assicurazioni e grandi imprese, rese tradizionalmente da una platea marginale dell’avvocatura, ma le previsioni che vi sono contenute sono anche facilmente aggirabili dalla presunta” libera contrattazione tra le parti il che vanifica, di fatto, la ratio e le finalità delle disposizioni di legge che si vorrebbero introdurre . Job’s Act autonomi. Infine, il segretario generale invita a riflettere sul fatto per cui i firmatari delle numerose proposte di legge oggi sul tavolo sembrano ignorare l’attuale vigenza, nel nostro ordinamento, del Job’s Act sul lavoro autonomo l. n. 81/2017 che, all’art. 3, comma 4, con il richiamo all’art. 9 l. n. 192/1998 disciplina della subfornitura nelle attività produttive , in materia di abuso di dipendenza economica, prevede forme di tutela in favore di tutti i professionisti e non solo di alcuni , include anche i rapporti con le pubbliche amministrazioni viceversa escluse dal d.d.l. Orlando , contiene rimedi inibitori e risarcitori a favore dei professionisti e ammette l’irrogabilità di sanzioni amministrative a carico del contraente forte. Dopo la l. n. 81/2017, ci saremmo aspettati l’impegno della politica per l’integrazione e il rafforzamento della disposizione del Job’s Act volta a riconoscere l’equilibrio contrattuale in tema di prestazioni rese da tutti i professionisti assistiamo invece a discussioni sterili sulla pelle dei professionisti e del ceto medio del nostro Paese .