Atti di compravendita di beni immobili fino a 100mila euro autenticati dagli avvocati: un ripensamento in vista?

Ancora una volta il ddl concorrenza, tuttora allo studio della commissione attività produttive della Camera, attrae l’attenzione dei professionisti del diritto, in particolare, per quanto riguarda la norma che riconosce agli avvocati la possibilità di autenticare gli atti di compravendita di immobili ad uso non abitativo di valore catastale non superiore a 100mila euro. Intervenendo ad un incontro organizzato da Federnotai, il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri ha dichiarato che «il Governo è disponibile a riaprire il dialogo con notai e avvocati» in vista del possibile rischio di un aumento del contenzioso.

Il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, intervenuto ad un dibattito promosso da Federnotai durante la mattinata del 27 maggio, ha sottolineato la disponibilità del Governo a riaprire il confronto con notai e avvocati sulla norma del ddl concorrenza che consente a quest’ultimi di autenticare gli atti di compravendita relativi ad immobili ad uso non abitativo di valore catastale fino a 100mila euro. Il ruolo del notaio e l’esigenza di cambiamento. Il ddl concorrenza, sottolinea Ferri, «è in fase di discussione in commissione, siamo aperti al confronto per migliorare il testo» a fronte del rischio di un possibile aumento del contenzioso, ed aggiunge «i notai sono importanti per il controllo della legalità nel trasferimento degli immobili. Per prevenire il contenzioso è importante anche il loro contributo», spronando tuttavia la categoria notarile a «essere protagonisti devono cavalcare e non subire il cambiamento». Le perplessità delle categorie coinvolte. Il Presidente Federnotai, Carmelo Di Marco, ha apprezzato le parole del sottosegretario e, dando voce all’intera categoria che rappresenta, ha specificato che «non siamo spaventati dalla concorrenza, ma per rendere più concorrenziale la nostra professione si potrebbe rendere meno costoso l’accesso e favorire i concorsi». Anche il Presidente emerito della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro esprime i propri dubbi in merito alla disposizione in commento, chiarendo che «non c’è trasferimento di competenze tra notai e avvocati, quindi non c’è concorrenza». Aggiunge inoltre che l’abolizione dell’atto pubblico a favore della scrittura privata non garantisce un contenimento dei costi della giustizia. Perplessità anche dalle altre categorie rappresentate all’incontro. Per Lo Bello, vicePresidente di Confindustria, «la legge sulla concorrenza è fondamentale, non deve preoccupare nessuno. Con la concorrenza i più bravi migliorano. E i notai sono un’eccellenza grazie a un percorso di studi serio», mentre il Presidente Confprofessioni Gaetano Stella critica l’approccio semplicistico alle liberalizzazioni ed evidenzia come «il ddl concorrenza non contiene una vera concorrenza».