Le pensioni verso il 4 marzo 2018

Venerdì 26 gennaio si è aperto il vertice di Davos in Svizzera e Oxfam ha anticipato la sua relazione. La denuncia di Oxfam le nuove risorse create si indirizzano tutte verso chi ha già molto. Il dato italiano il 20% più ricco detiene oltre il 66% del patrimonio nazionale.

L'Italia è parte integrante della fotografia mondiale che vede contrasti. La ricchezza è sempre più concentrata in poche mani. A metà 2017 il 20% più ricco degli italiani deteneva oltre il 66% della ricchezza nazionale netta, il successivo 20% ne controllava il 18,8%, lasciando al 60% più povero appena il 14,8% della ricchezza nazionale. La sezione italiana dell'organizzazione, in vista delle elezioni politiche italiane, ha inviato una lettera ai candidati premier un'indagine realizzata da Demopolis per l'organizzazione indica che il 61% degli italiani percepisce una crescita della disuguaglianza nel Paese. Per questo la lettera propone interventi su fisco, lavoro, spesa pubblica. E’ singolare che non vi sia la richiesta di alcun intervento sulle pensioni. Il Sole 24Ore del 21 gennaio 2018 ha pubblicato una tabella sinottica dei programmi pensionistici del PD, Centro Destra, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali, che qui ripropongo. PD – Partito Democratico Il PD punta ad introdurre una pensione di garanzia per i giovani tra le ipotesi un’integrazione al minimo delle future pensioni contributive assegno non inferiore ai 7-800 euro . Sul fronte della flessibilità in uscita si continuerà sulla strada dei redditi – ponte solidaristici Ape sociale o basati sul risparmio individuale Ape volontario o aziendale . Per le pensioni basse si pensa a un riordino delle forme di sostegno attuali. Centro Destra Azzeramento della legge Fornero e nuova riforma previdenziale economicamente e socialmente sostenibile. Questo l’annuncio programmatico del centro – destra, che conferma la misura simbolo di elevare a mille euro i trattamenti di poco più di 850 mila pensionati sotto la soglia. Si prevede un requisito di uscita con 41 anni di contributi probabilmente con una quota contributi – età . Movimento 5 Stelle Il superamento della riforma 2011 è in due mosse pensionamento con 41 anni di contributi senza limite di età e taglio sulla componente retributiva delle pensioni vigenti che superano i 5 mila euro netti. Con le risorse risparmiate da quest’intervento si partirebbe per un’integrazione sulle pensioni future la soglia non dovrebbe essere sotto i 780 euro 1179 per una coppia . Liberi e Uguali Si punta a una cancellazione dello stabilizzatore automatico di spesa che lega i requisiti di pensionamento all’aspettativa di vita. Fissata un’età viene stabilito un differenziale sulla base della gravosità del lavoro svolto, solo volontariamente si potrà andare in pensione dopo. Per le future pensioni contributive integrazione minima per compensare i periodi di non lavoro. Aggiungo il dato del Movimento Potere al Popolo che, nella sostanza, mira a reintrodurre il criterio di calcolo retributivo delle pensioni. A mio giudizio, l’impianto della riforma Fornero va mantenuto potendosi correggere solo le varie rigidità che presenta. Il sistema di calcolo contributivo della pensione, introdotto con la 335/1995, va difeso perché è l’unico sistema che garantisce proporzionalità tra il montante contributivo versato e la prestazione. La pensione di garanzia per i giovani proposta dal PD a me pare soltanto un’illusione ottica perché le nuove generazioni chiedono lavoro e un mercato del lavoro flessibile ma non precario. L’elettore deve capire che ogni aumento delle pensioni andrà ad incidere, aumentandolo, sul debito pubblico già elevato. Si può invece mettere mano a una rivisitazione dell’intero sistema pensionistico non per cassa ma per equità” secondo l’intelligente studio a suo tempo lanciato dal Presidente dell’INPS.