Manifestazione a Roma, critiche ma anche proposte. Obiettivo: migliorare la giustizia

Bilancio positivo per la simbolica invasione della Capitale. La manifestazione, che ha coinvolto avvocati provenienti da diverse parti d’Italia, è stata l’occasione per un momento di confronto interno, ma anche per ribadire critiche alla gestione della giustizia e per mettere ‘nero su bianco’ le proposte per il futuro. Consegnato un documento ad hoc alle forze politiche. Marino OUA «Gli avvocati hanno idee concrete per riformare la giustizia».

Protesta, agitazione, critica, ma anche proposta, dialogo, confronto. Double face la simbolica manifestazione messa in atto a Roma, nella giornata odierna, da una folta rappresentanza degli avvocati italiani, i quali, sotto l’egida principale dell’Organismo unitario dell’avvocatura, hanno pacificamente ‘invaso’ la Capitale, prima con un presidio di fronte Montecitorio, poi con un corteo, da piazza della Repubblica fino a piazza Santi Apostoli, concluso da un ‘faccia a faccia’ che ha coinvolto, tra gli altri, il presidente dell’Oua, Nicola Marino, diversi presidenti degli Ordini forensi, rappresentanti dei Giudici di pace, dei Tribunali soppressi, dei lavoratori della giustizia e delle associazioni dei consumatori. Crisi. Elemento centrale della manifestazione – che, secondo l’Oua, ha coinvolto oltre 10mila avvocati, provenienti da diverse parti d’Italia – le perplessità per una discutibile gestione della giustizia. Chiarissimo, a questo proposito, Nicola Marino «Il nostro messaggio è semplice gli avvocati hanno idee concrete, e dicono basta ai provvedimenti spot che in questi anni hanno solo reso più caro l’accesso ai cittadini, in cambio di un servizio pessimo. Difatti, nonostante 17 modifiche al Codice di procedura civile, la durata media dei procedimenti di cognizione ordinaria in primo e secondo grado è aumentata di circa 2 anni da 5,7 anni nel 2005 a 7,4 nel 2011, come indicato dall’Osservatorio sulla Giurisdizione . Vogliamo ricordare, inoltre, che secondo la Direzione Generale di Statistica del Ministero ultimo aggiornamento al 14 novembre 2013 , sono oltre 9 milioni i processi pendenti in campo tra civile e penale al 30 giugno 2013. Si contano 5.257.693 di processi pendenti in campo civile e quasi 3 milioni e mezzo in quello penale». E a queste cifre, poi, si aggiungono altri numeri «Per i cittadini, poi, c’è anche la beffa Perché i costi di accesso aumentano – spiega Marino – sono lievitati del 55,62% per il primo grado, del 119,15% in appello e del 182,67% in Cassazione contributo unificato pagato dal 2002 al 2012 . La marca, solo per fare un altro esempio, è passata da 8 a 27 euro!». Proposte. Come intraprendere una strada diversa? Difficile dare una risposta Dagli avvocati – che rimangono “in stato di agitazione” –, però, arriva la richiesta di «un incontro urgente» col presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e col futuro Ministro della Giustizia. Obiettivo, però, non è solo ribadire le proprie critiche – inevitabili, perché, sostiene Marino, «la giustizia è in uno stato di perenne emergenza, la professione di avvocato in una crisi profonda» –, critiche che toccano anche «ddl delega sul processo civile, di cui si chiede l’immediato ritiro aumento dei costi per i cittadini per l’accesso e per i ricorsi in Cassazione e in Appello motivazione a pagamento filtro in appello mediazione obbligatoria errori e inefficienze del rito Fornero irrazionale chiusura di 1000 uffici giudiziari costante aggressione al gratuito patrocinio, che ha subito tagli che vanno a incidere sulla difesa dei meno abbienti», ma anche, anzi soprattutto, mettere sul ‘tavolo’ del confronto con la politica proposte meritevoli di attenzione, proposte messe ‘nero su bianco’ in un documento consegnato alle forze politiche proprio in occasione del presidio davanti Montecitorio. Da quest’ultimo punto di vista, l’elenco è presto fatto «pacchetto di riforme per il migliore funzionamento della giurisdizione disponibilità a uno smaltimento straordinario dell’arretrato, senza rottamazioni dei processi vera attuazione del processo telematico riorganizzazione e messa in efficienza degli uffici, ottimizzando anche l’operato dei magistrati e dei funzionari riforma della magistratura onoraria implementazione nel civile delle soluzioni stragiudiziali, coinvolgendo gli avvocati nelle camere arbitrali, nella negoziazione assistita e nella mediazione facoltativa affidare agli avvocati nuovi settori di intervento nella gestione del contenzioso giudiziario e amministrativo».