Nel pomeriggio del 30 gennaio 2014, il Ministro della Giustizia è intervenuto in Commissione Antimafia in merito al cosiddetto ‘protocollo farfalla’, ossia un accordo intercorso tra servizi e Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria per raccogliere elementi utili dai detenuti in 41 bis, durante il quale ha escluso che ci siano stati accordi tra il Dap e l'Aisi diversi da quelli stabiliti dalla convenzione.
Nessun protocollo farfalla, c'è la convenzione. Il Ministro della Giustizia, durante il suo intervento in Commissione Antimafia in merito al cosiddetto ‘protocollo farfalla’, ha fatto riferimento a quanto aveva già detto, sempre di fronte alla Commissione parlamentare Antimafia, il capo del Dap, Giovanni Tamburino. Quest’ultimo, infatti, aveva dichiarato di non essere a conoscenza del protocollo farfalla, mentre attualmente, sulla base di una norma del 2005 che regola i rapporti tra servizi e pubbliche amministrazioni, esiste una convenzione formalizzata tra Aisi e Dap. Cancellieri, dal canto suo, ha affermato che tutte le volte che la polizia penitenziaria viene a conoscenza di fatti che possono essere notizie di reato, è tenuta a informare l'autorità giudiziaria. Sarebbe di estrema gravità un accordo o un atto di indirizzo che violasse questa fondamentale norma . Tutte le relazioni su Riina sono state portate all'attenzione della Procura nazionale antimafia. Il Ministro, poi, ha detto la sua su tutte le relazioni su Riina, spiegando che anche dell'acquisizione del materiale relativo a una conversazione con la moglie in cui l'ex boss mafioso sminuisce le minacce al pm di Palermo Di Matteo riportate dalla stampa è stata data comunicazione il 13 gennaio alla Procura nazionale antimafia e alla Direzione distrettuale . Sempre su Riina, il Guardasigilli ha assicurato attualmente Riina non fruisce dei momenti di socialità , cioè i contatti con altri detenuti predisposti in carcere con un preciso protocollo ai fini del recupero del detenuto.