Sempre in allerta. Sotto l’egida protettiva sono rientrati malati di sla e debitori

Sul sito del Comune non possono essere pubblicati atti e documenti contenenti dati sullo stato di salute dei cittadini né altri dati eccedenti. La banca non può effettuare il recupero crediti mediante telefonate preregistrate, a meno che non sia in grado di garantire che le sue comunicazioni giungano solo al destinatario o a persone da questi autorizzate.

Questi gli avvertimenti del Garante per la protezione dei dati personali contenuti nella newsletter n. 381 del 28 novembre 2013. Illecito trattamento dei dati personali, anche sensibili, effettuato dal Comune. L’Autorità ha fatto oscurare dal sito web di un Comune siciliano i dati personali contenuti in una determinazione dirigenziale riferita al Sostegno economico ai soggetti affetti da Sclerosi laterale amiotrofica Sla ”. Il provvedimento ha preso il via da un’associazione che ha segnalato il riferimento nell’atto del Comune alla patologia sofferta dal soggetto beneficiario del sostegno economico, con indicazione in chiaro dei relativi dati anagrafici nominativo, luogo, data di nascita , compresi quelli del familiare referente. I dati, oltre a essere visibili e liberamente consultabili sul sito istituzionale, erano facilmente reperibili anche sui più usati motori di ricerca, in violazione del Codice della privacy, che vieta espressamente la diffusione di dati idonei a rivelare lo stato di salute delle persone. Nel disporre il divieto di ulteriore diffusione dei dati del malato e del familiare referente, presenti nella determinazione, da qualsiasi area del sito, l'Autorità per la privacy ha prescritto all'amministrazione comunale di attivarsi presso i responsabili dei principali motori di ricerca per fare in modo che vengano rimosse le copie web del documento dagli indici e dalla cache. Con separato provvedimento, sarà avviata la procedura per applicare la sanzione amministrativa. Tra le questioni affrontate è rientrata anche quella del recupero crediti mediante telefonate preregistrate. Il sistema utilizzato dalla banca non garantisce l’accertamento dell’identità di colui che risponde alla chiamata. L'Autorità ha dato ragione a un cittadino, titolare di un contratto di finanziamento con una banca, che aveva segnalato di aver ricevuto dall'istituto di credito telefonate preregistrate con solleciti di pagamento. Secondo l'interessato, il sistema era lesivo della riservatezza e della dignità perché, anche involontariamente, le comunicazioni potevano essere ascoltate da persone senza alcun diritto di conoscere informazioni sul finanziamento. Essendo, così, l’interessato esposto a una possibile violazione della riservatezza nel caso in cui le informazioni siano conosciute da altri, l’Autorità ha ritenuto illecito il trattamento dei dati personali e lo ha di conseguenza vietato. Infatti, alla banca – ove la stessa intenda continuare ad avvalersi di forme di comunicazione automatica – è stato prescritto di adottare idonei accorgimenti tecnici, basati su forme di autenticazione, come ad esempio l'uso di un codice ad es. il codice del contratto rilasciato dalla banca, da digitare sull'apparecchio telefonico per poter ascoltare le comunicazioni preregistrate. Gli accessi ai dati di traffico devono essere blindati con avanzati sistemi di autenticazione informatica. L’Autorità ha continuato la propria azione, adoperandosi per la messa in sicurezza dei dati di traffico telefonico e telematico. Sotto la lente è finita una società estera che vende sim card on line, alla quale il Garante ha vietato alcuni trattamenti di dati risultati illeciti e ha prescritto una serie di misure tecniche e organizzative. Infine, il Garante ha prescritto a tutte le amministrazioni, che hanno trattato illecitamente i dati dei lavoratori, di adottare opportune e idonee misure per adeguare le procedure interne alla normativa sulla privacy, ricordando che il trattamento dei dati deve sempre garantire un adeguato rispetto del diritto alla dignità e alla riservatezza del lavoratore, privilegiando forme di comunicazione individualizzate.