Il Garante della Privacy, su richiesta del Comune di Caronno Varesino, si è espresso, con il parere n. 25 del 18 gennaio 2018, sulla richiesta di riesame relativa al provvedimento di diniego di un’istanza per l’accesso civico.
Il caso. Il Comune di Caronno Varesino, in seguito al diniego espresso per l’accesso civico alla documentazione riguardante una procedura di condono edilizio, poiché tale documentazione conteneva dati ed informazioni personali di diversa specie e natura , chiedeva il parere del Garante ai sensi del d.lgs. n. 33/2013. L’accesso civico. Il Garante, preso atto dei fatti che caratterizzano la vicenda, sottolinea, all’interno del parere n. 25/2018, che nel caso di specie l’istanza di accesso civico si inserisce in una più complessa questione riguardante l’asse ereditario del soggetto intestatario della pratica di condono. Difatti, i richiedenti l’accesso civico sarebbero autori di una illogica attività persecutoria avente ad oggetto i beni che erano di proprietà dell’intestatario della pratica. Pertanto, il Garante della Privacy ritiene che il Comune abbia correttamente respinto l’accesso civico alla documentazione richiesta , poiché dalla documentazione in esame potrebbero emergere dati e informazioni quali certificazioni, dichiarazioni, planimetrie, ecc. riguardanti anche gli eredi del de cuius i quali, in qualità di controinteressati, hanno legittimamente presentato una motivata opposizione alla richiesta di accesso, dato che l’ostensione di quanto richiesto potrebbe arrecare pregiudizio pure alla loro sfera di riservatezza .
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