Con un provvedimento del 12 giugno 2017, l’Agenzia delle Entrate ha definito le regole per la chiusura delle Partite IVA e per l’esclusione dalla banca dati VIES in caso di irregolarità o frodi.
Nuovi controlli sulle Partite IVA. Con il provvedimento numero 110418 pubblicato ieri, l’Agenzia delle Entrate ha fissato le fasi dei controlli messi in atto al fine di verificare l’esattezza e la completezza dei dati forniti dagli operatori per la loro identificazione ai fini IVA e per individuare le eventuali frodi. L’Agenzia delle Entrate ha ricordato che entro sei mesi dall’attribuzione della Partita IVA o dall’iscrizione al VIES, sarà valutata «l’eventuale presenza di elementi di rischio, come ad esempio omissioni o incongruenze nei versamenti e nelle dichiarazioni». Gli operatori individuati in questo modo saranno oggetto di controlli periodici sia formali che sostanziali, al fine di riscontrare la veridicità dei dati dichiarati al momento dell’apertura della Partita IVA o dell’iscrizione al VIES. Può scattare la chiusura della Partita IVA? Sì, qualora un operatore economico risulti, a seguito dei controlli, privo dei requisiti soggettivi e/o oggettivi in tal caso, l’Agenzia delle Entrate notificherà al contribuente un provvedimento di cessazione della Partita IVA, indebitamente richiesta o mantenuta. Può anche scattare l’esclusione dal VIES «l’esclusione dalla banca dati europea – precisa l’Agenzia in una nota – si applica anche se l’operatore possiede i requisiti soggettivi e oggettivi. In ogni caso, il contribuente che ha subito un provvedimento di esclusione può richiedere, una volta rimosse le irregolarità, di essere nuovamente incluso nel VIES». Fonte www.fiscopiu.it
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