Il Consiglio dei Ministri numero 27, svoltosi nel tardo pomeriggio di venerdì 29 agosto, ha approvato il decreto “Sblocca Italia” e dato il via alla riforma della Giustizia. L’intenzione, secondo le parole del premier Renzi, è quella di arrivare «dopo i mille giorni a ottenere in meno di un anno una sentenza di primo grado nelle cause civili e di dimezzare l’arretrato che ammonta a 5,2 milioni di pendenze».
1. Sblocca Italia. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge contenente misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive. In esso sono contenute norme che sbloccheranno opere già finanziate, in modo da far partire i cantieri con largo anticipo rispetto alle previsioni. Inoltre, vengono sbloccate opere già finanziate con immissione di nuove risorse, a condizione che i cantieri di tali opere aprano entro certe date nell’arco di dieci mesi dall’approvazione del decreto. Previsto, ancora, l’aumento degli investimenti privati in infrastrutture autostradali attraverso la revisione e quindi l’eventuale allungamento delle concessioni con la contestuale moderazione degli incrementi tariffari dei pedaggi autostradali. Un’altra parte del decreto riguarda la semplificazione edilizia, che, avvicinando la legislazione italiana a quella europea, dispone, tra l’altro, che le parti potranno stabilire in autonomia la durata e i termini del rapporto delle grandi locazioni, incentivando investimenti nel mercato italiano rispetto ai mercati esteri ed eliminando un freno allo sviluppo del mercato delle locazioni commerciali e degli immobili ad uso turistico. 2. Riforma della giustizia. Densa di novità la riforma della Giustizia, che comprende sette provvedimenti sulla giustizia civile e un disegno di legge su «modifiche della normativa penale, sostanziale e processuale e ordinamentale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi, oltre che all’ordinamento penitenziario per l’effettività rieducativa della pena». Semplificazione e accelerazione dei tempi le parole chiave della riforma, con la quale, a giudizio del suo ideatore, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, «si è raggiunto un punto di equilibrio su un tema importante». Avvocati chiamati a fare gli arbitri e i negoziatori. La riforma della Giustizia passa anche attraverso i legali, ai quali il Governo chiede aiuto per risolvere il problema dell’ingolfamento giudiziario nel settore civile, cercando di tenere la maggior parte del contenzioso fuori dagli uffici giudiziari. Da una lato, si richiede agli avvocati di fare gli arbitri sia nelle cause civili pendenti in primo grado che in grado d’appello, qualora richiesto congiuntamente dalle parti dall’altro viene istituita la negoziazione assistita, volta al raggiungimento di un accordo conciliativo, realizzato da una procedura cogestita dagli avvocati delle parti, che eviti il giudizio e che consenta la rapida formazione di un titolo esecutivo stragiudiziale. Procedimenti di separazione o divorzio ulteriori semplificazioni. E’ previsto che i coniugi possano comparire innanzi all’ufficiale dello stato civile del Comune per concludere un accordo di separazione, o di scioglimento del matrimonio, o di cessazione degli effetti civili o, infine, di modifica delle condizioni di separazione o divorzio. Rito sommario per le cause semplici. Passaggio d’ufficio dal rito ordinario al rito sommario per le cause meno complesse e per la cui decisione è idonea un’istruttoria semplice, previo contraddittorio anche mediante trattazione scritta. Dimezzamento dei termini di sospensione feriale dei procedimenti. L’accelerazione dei tempi della giustizia passa anche attraverso il dimezzamento delle ferie estive dei magistrati, in quanto è stabilito un nuovo periodo feriale nei tribunali compreso dal 6 al 31 agosto, e non più dal 1° agosto al 15 settembre. Ritardo nei pagamenti interessi maggiori per chi non paga i propri debiti. Al fine di evitare che i tempi del processo civile diventino una forma di finanziamento al ribasso, e, dunque, che il processo venga a tal fine strumentalizzato, sarà previsto uno specifico incremento del saggio di interesse moratorio durante la pendenza della lite. Responsabilità dei magistrati. Il disegno di legge sulla riforma della disciplina riguardante la responsabilità civile dei magistrati prevede l’ampliamento dell’area di responsabilità, il superamento del filtro, la certezza della rivalsa nei confronti del magistrato e il coordinamento con la responsabilità disciplinare. Impresa e famiglia. Il disegno di legge-delega recante disposizioni per l’efficienza del processo civile si muove contemporaneamente su due diversi fronti impresa e famiglia. Il primo obiettivo è quello di migliorare l’efficienza e la qualità della giustizia, in chiave di spinta economica, dando maggiore organicità alla competenza del tribunale delle imprese, consolidandone la specializzazione. Dall’altro lato, si vogliono rafforzare le garanzie dei diritti della persona, dei minori e della famiglia mediante l’istituzione di sezioni specializzate per la famiglia e la persona. 3. Appalti pubblici. Approvato, inoltre, un disegno di legge delega al Governo per l’attuazione di direttive europee su contratti concessione e appalti pubblici, mediante la compilazione di un nuovo Codice dei contratti e delle concessioni pubbliche che supererà e abrogherà l’attuale codice dei contratti pubblici del 2006.