11 proposte per intervenire in ogni fase del rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuente, dall’accertamento fino al processo tributario, questo è il contenuto del documento che il CNF ha inviato alla presidenza della Repubblica, delle Camere, del Consiglio, all’amministrazione finanziaria e alle parti sociali. L’obiettivo? Ripristinare un rapporto di parità tra i contribuenti e l’amministrazione finanziaria.
Il documento del CNF, contenente 11 proposte per intervenire in ogni fase del rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuente, dall’accertamento fino al processo tributario, è stato inviato giovedì scorso 6 giugno 2013 al Presidente della Repubblica per segnalare il disagio che gli stessi avvocati provano nell’esercizio della difesa dei diritti dei cittadini ai presidenti dei due rami del Parlamento, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero dell’Economia, all’Agenzia delle Entrate, alla società Equitalia ed alle parti sociali. L’obiettivo è di ripristinare un rapporto di parità tra i contribuenti e l’amministrazione finanziaria, in modo che i primi sentano il dovere etico di contribuire alle spese pubbliche nel rispetto dei principi di costituzionalità fatti osservare dalla seconda . La Magistratura tributaria deve essere affidata al Ministero della Giustizia. Il CNF sottolinea che, per una migliore attuazione delle misure indicate, è necessaria la terzietà della magistratura tributaria, sottratta alla dipendenza organica del Ministero dell’Economia parte in causa nel processo tributario ed affidata al Ministero della Giustizia. L’Avvocatura vuole ristabilire l’equità. Il Consiglio Nazionale dipinge anche il quadro dell’attuale situazione sullo sfondo la crisi che morde Pil 2012 -2,4%, crollo della domanda interna -4,8%-Dati DEF 2013 , la pressione fiscale che incalza 44% nel 2012-dati Istat . In primo piano una legislazione fiscale oppressiva nei confronti dei contribuenti, dall’accertamento fino alla sanzione, al di là di principi di proporzionalità e che per questo rende il rapporto col Fisco odioso per buona parte dei cittadini . I singoli punti. Questi i punti indicati dal CNF come oggetto delle necessarie modifiche proposte - sanzioni fiscali ridurre l’entità, soprattutto in relazione alle aliquote con cui esse sono calcolate e determinate, e attenuare il principio della loro moltiplicazione funzionale quando ad una violazione geneticamente unica le norme collegano ulteriori violazioni es. l’omessa presentazione della dichiarazione sanzionata unitamente alla violazione degli obblighi di fatturazione, registrazione . - riscossione coattiva niente cumulo dei mezzi di espropriazione ipoteca, fermo amministrativo, pignoramenti ove non necessario e stabilire una relazione di congruità tra debito fiscale e gli strumenti di riscossione coattiva effettivamente posti in essere. - compensazione debiti razionalizzare la disciplina in modo che la compensazione tra crediti e debiti fiscali sia la più automatica possibile quando riguarda lo stesso tributo. - rateazione pagamenti introdurre norme più flessibili nei rapporti tra contribuenti e agente della riscossione. - opposizioni esecutive rivedere la disciplina consentendo al contribuente di avvalersi degli atti processuali di diritto comune oggi vietati art. 57 d.p.r. n. 602/73 . - abuso del diritto favorire la certezza del diritto fissando per legge i criteri applicativi dell’abuso del diritto e del concetto di antieconomicità sulla base dei quali valutare il comportamento effettivo del contribuente. - termini degli accertamenti sopprimere le norme art. 43 d.p.r. n. 600/73 e 57 d.p.r. n. 633/72 che raddoppiano i termini in caso di violazioni di norme che comportino l’obbligo della denuncia penale, in modo da restituire l’azione accertativa ad un quadro di effettiva stabilità e di affidamento. - spese legali prevedere la deducibilità o la detraibilità per i cittadini dei costi sostenuti per le spese legali, atteso il rilievo sociale della domanda dei servizi legali. - interessi moratori agganciare la disciplina della quantificazione degli interessi ad un limite temporale non dipendente dalla durata del processo e, comunque, prevedere un tetto ad esempio del 50% - del tributo dovuto. - strumenti presuntivi di calcolo della capacità contributiva modificare la disciplina introducendo l’espressa previsione normativa delle modalità di esercizio della prova contraria attraverso l’utilizzo della presunzione anche da parte della parte del contribuente. - sistema penale tributario razionalizzare il sistema sostanziale e processuale, limitando la sanzione penale agli illeciti di speciale gravità sociale, e rivedere il rapporto tra processo tributario e processo penale in modo da assegnare al giudicato tributario un valore dirimente sul processo penale. In conclusione, secondo il CNF, lo Stato deve esercitare correttamente il potere impositivo le esigenze di gettito devono essere contemperate con il dovere di contribuire alle spese pubbliche secondo i principi di proporzionalità .
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