Sul sito della Giustizia Amministrativa sono stati pubblicati i dati statistici relativi alla rilevazione mensile di tutti i depositi, sia dei ricorsi che degli altri atti, accettati o respinti per errori bloccanti nel mese di gennaio 2017.
Nei primi quattro mesi di vita del Processo Amministrativo Telematico, gli atti correttamente depositati per via telematica hanno sforato quota 8mila, mentre quelli respinti sono poco più di 2mila, con una percentuale di errore del 21%. Lo rivelano i dati diffusi dal sito istituzionale della Giustizia Amministrativa relativi ai depositi telematici effettuati nel mese di gennaio 2017. Il PAT in numeri depositi accettati e respinti. In particolare, presso il Consiglio di Stato sono stati accettati 1067 depositi, mentre 258 sono stati respinti con una percentuale di errore del 19% . Tra i Tribunali Amministrativi, il maggior numero di depositi accettati viene registrato presso il TAR Lazio 1405 depositi accettati, contro 445 depositi respinti, con il 24% di errore . D’altro canto, la minor percentuale di errore è quella riscontrata presso il TAR Liguria - Genova e il TAR Campania – Napoli con un 16%, a fronte del picco del 46% del TAR Emilia Romagna – Sezione staccata di Parma. Complessivamente, l’andamento dei depositi effettuati dall’entrata in vigore del PAT ha registrato una forte crescita da circa 500 depositi correttamente effettuati nella prima settimana, si è passati a quota 3mila nella quarta settimana, mentre quelli respinti si sono attestati intorno ai 500 per tutto il periodo considerato. Tipologie di errori. Le principali tipologie di errori bloccanti riscontrati riguardano l’impossibilità del deposito telematico degli atti laddove il ricorso introduttivo non sia stato depositato per via telematica 26,50% , l’assenza del modulo di deposito in allegato al messaggio PEC 26,45% ed infine l’errore «il ricorso indicato non esiste» 13,73% . A seguire, con percentuali inferiori, gli errori relativi al fatto che «il mittente del deposito non fa parte del collegio difensivo» 7,04% , «il modulo di deposito utilizzato non è più valido, scaricare la versione aggiornata dal sito istituzionale» 6,52% , mentre l’invalidità della firma digitale “colpisce” con una percentuale del 3,85%.
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