Dichiarazioni reddituali e pensione: cosa fare per scongiurare eventuali indebiti

Quando si parla di dichiarazione dei redditi, in genere, si pensa esclusivamente ai modelli 730 e Redditi ex modello Unico . Questo accade perché spesso si tende a credere che la compilazione di uno dei due documenti dispensi chiunque dall’obbligo di provvedere ad altre formalità fiscali.

Non possiamo certo negare che già la stessa terminologia metta del suo per trarre in inganno, creando non poche esitazioni tra i contribuenti. Ebbene, prendendo in esame la categoria dei pensionati, è opportuno sapere che tanto chi presenta la dichiarazione dei redditi 730 o Redditi , quanto chi non vi provvede poiché, ad esempio, nell’anno precedente non abbia sostenuto alcuna spesa da detrarre dall’imposta , possa avere un onere ulteriore senza saperlo! Si tratta del modello Red, una trasmissione telematica da inviare direttamente all’INPS per indicare la propria situazione reddituale. A questo punto la domanda sorge spontanea. Perché mai un pensionato che abbia già provveduto a dichiarare il suo reddito all’Agenzia delle Entrate deve ripetere l’operazione, puntualizzando i suoi dati all’ente previdenziale? E perché a farlo dev’essere anche chi è esonerato dalla tipica dichiarazione dei redditi? La ragione di fondo coincide con tutte quelle prestazioni di previdenza ed assistenza in qualche modo connesse con la somma dei redditi personali, talvolta coniugali del pensionato. Esistono alcune prerogative economiche che vengono concesse ai pensionati in virtù del rispetto di soglie reddituali predeterminate, come ad esempio la maggiorazione sociale, la quattordicesima, l’integrazione al trattamento minimo, etc I redditi che incidono sulle prestazioni devono essere portati a conoscenza dell’ente erogatore. Ciò significa che, se esistono dei proventi es rendita elvetica che non rientrano nella classica dichiarazione dei redditi 730/Redditi , questi devono essere però portati all’attenzione dell’INPS che, di conseguenza, modulerà il dovuto, provvedendo a riconoscere, modificare o eliminare i pagamenti. È importante sapere che, mentre fino a pochi anni fa i diretti interessati ricevevano un avviso, un promemoria che l’istituto previdenziale si preoccupava di far recapitare ai pensionati, a partire dalla campagna Red 2015 riferita ai redditi prodotti nel 2014 non è più così. Spetta al pensionato adempiere, e deve farlo per scongiurare la successiva e quasi certa visti i controlli ormai capillari restituzione degli importi eventualmente riscossi senza averne diritto. Malgrado esistano dei limiti alle pretese dell’INPS e benché per gli errori di calcolo non possa rispondere il fruitore dell’assegno, l’omessa così come l’incompleta dichiarazione reddituale configura il dolo del pensionato e dunque la corrispondente facoltà indiscussa di recupero da parte dell’istituto di previdenza. Con il messaggio n. 3980 del 13 ottobre 2017 l’INPS ha fornito alcuni chiarimenti fondamentali, specificando che non dovranno inviare il modello Red i pensionati che non risultino in possesso di nessun altro reddito oltre quello di pensione per gli anni 2014 - 2015 che abbiano mantenuto la stessa condizione anche per il 2016 per contro, com’è ovvia e più sommaria deduzione, dovranno presentare la medesima dichiarazione coloro i quali abbiano avuto nel 2016 redditi che condizionano le prestazioni.