Con un comunicato del 2 aprile 2012, l’Organizzazione Unitaria dell’Avvocatura italiana ricorda che il 6 aprile a Roma dalle ore 10.00 , presso il Visconti Palace Hotel Via Federico Cesi 37 , si terrà l’incontro nazionale dell’Avvocatura contro la revisione della geografia giudiziaria, per portare avanti la battaglia sui tagli degli uffici giudiziari, che tutti auspicano si concluda il prima possibile la Corte di Costituzionale deve anticipare i suoi tempi di decisione, i ricorsi pendenti sul tema sono ormai arrivati a quota otto. Numerose le adesioni all’incontro rappresentanti del CNF, degli ordini e delle associazioni forensi, e i sindaci di molti comuni e dell’Anci.
L’evento ampia adesione. L’organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura, con un comunicato del 2 aprile 2013, ha ribadito l’importanza della questione e la conseguente larga partecipazione all’evento il 6 aprile a Roma, non solo ci saranno i diretti interessati, tra cui certamente gli appartenenti agli otto Fori da cui è partita la questione di legittimità costituzionale, ma anche le rappresentanze degli ordini più grandi, come quello di Roma. Politica di tagli controproducente. Per Nicola Marino, presidente dell’OUA, «la strada intrapresa nel settore giustizia, quella dei tagli, è sbagliata e inadeguata, i risparmi sono risibili nel breve periodo e inesistenti nel lungo, anzi le ricadute rischiano di essere controproducenti per i territori interessati dal provvedimento sia sotto il profilo dei diritti dei cittadini, ma anche per le conseguenze sul tessuto economico e produttivo. Una seria revisione della geografia giudiziaria, auspicata dall’Avvocatura nell’interesse dei cittadini e del Paese, non può compromettere la giustizia di prossimità». La Consulta deve anticipare i tempi, il Governo deve fare qualcosa. Soluzione decisiva arriverà certamente dalla Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sul tema. La data fissata per l’udienza è il 13 ottobre 2013. Nicola Marino chiede di anticipare i tempi di decisione per evitare un caos istituzionale della macchina giudiziaria, visto che l’entrata in vigore della riforma è prevista esattamente un mese prima, il 13 settembre 2013. Auspica comunque che «il Governo blocchi il processo di rottamazione ora in corso, inutile, inadeguato e con evidenti profili di incostituzionalità».