Il CNF ha espresso parere positivo, con alcune osservazioni, sullo schema di decreto del ministero della giustizia che disciplina i parametri per la determinazione del compenso degli avvocati. Il calcolo dei compensi sarà di facile lettura e di immediata verifica. Ma il CNF si è occupato anche di crisi economica, illustrando un piano d’azione in tre linee per promuovere la certezza dei rapporti.
Rispettato l’impianto proposto dall’Avvocatura. Il CNF, riunitosi venerdì 22 novembre in seduta amministrativa, ha approvato il parere sullo schema di decreto del Ministero della Giustizia che disciplina i parametri forensi, destinati ad essere applicati dal giudice per determinare il compenso dell’avvocato nella liquidazione delle spese a seguito di un processo o in caso di mancato accordo tra le parti. Il parere è positivo. Il CNF, infatti, si è limitato a fare delle piccole osservazioni volte a migliorare lo schema ministeriale sotto il profilo della maggiore chiarezza, semplicità e trasparenza. Il parere è basato anche sulle osservazioni rese dagli Ordini Forensi a seguito della consultazione sullo schema di DM effettuata dal CNF presso gli Ordini stessi e le Associazioni hanno mandato osservazioni 17 Ordini una Unione regionale tra le associazioni AGI, AIAF e ANF . Il calcolo del compenso sarà semplice. «Il CNF» – si legge nel comunicato apparso sul sito internet - «esprime soddisfazione per il rispetto da parte del Ministero dell’impianto proposto che rende di facile lettura e di immediata verifica i valori su cui calcolare il compenso, per gli operatori e soprattutto per i cittadini». Gratuito patrocinio di qualità. Il CNF, infine, ha evidenziato l’opportunità che il Ministero della Giustizia garantista la qualità della difesa dei cittadini più deboli, i meno abbienti che richiedono l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, anche tramite il riconoscimento del giusto compenso al difensore. Crisi piano d’azione in tre linee per promuovere la certezza dei rapporti nella crisi economica. Nella stessa seduta di venerdì scorso, il CNF si è occupato anche della situazione economica del Paese. È stato delineato, infatti, il programma delle attività che saranno organizzate per incrementare lo sviluppo economico e la soluzione dei problemi sociali aperti dalla crisi. Il programma d’azione si articolerà in tre progetti specifici. Il primo riguarda il «Piano famiglia», per la tutela dei minori, dei meno abili, degli anziani, dei pensionati, dei pazienti, dei rapporti tra persone unite in matrimonio e da convivenza di fatto, per gli acquisti della casa, per gli investimenti mobiliari e la gestione del risparmio, per i rapporti tra i consumatori e le imprese. Il secondo, il «Piano impresa», riguarda le questioni relative alla costituzione, organizzazione, vicende della vita delle imprese, sotto il profilo contabile, gestionale, amministrativo e fiscale. Mentre il terzo, il «Piano delle associazioni», cioè degli enti senza scopo di lucro, sarà formulato con l’obiettivo di favorire la amministrazione di tutte le forme di rapporti sociali che consentono all’ individuo di sviluppare la propria personalità. L’Avvocatura è chiamata a tutelare anche l’ordinamento giuridico e lo svolgersi corretto dei rapporti familiari, sociali ed economici. «L’ Avvocatura – assicura il presidente Guido Alpa – rafforzerà le sue iniziative per la tutela dei più deboli». Essenziale , in questo progetto, è il ruolo degli Ordini forensi, attraverso lo sportello del cittadino, la diffusione di informazioni, il contatto con l’Avvocatura e i suoi organismi locali. Infine, il CNF ha approvato in via preliminare la bozza del nuovo codice deontologico, che sarà inviato agli Ordini, alla Cassa e alle Associazioni forensi per la opportuna consultazione.