Garante privacy: automobilisti informati sui database antifrode e videosorveglianza del Fisco ‘più lunga’

Lo scorso 16 dicembre 2013, il Garante privacy, con la newsletter n. 382, ha fornito importanti indicazioni in merito alle banche dati del Fisco, nonché in materia di Rc auto, in particolare per quanto riguarda le informazioni sui database antifrode, e di presidi sanitari.

Rc auto automobilisti più informati sui data base antifrode. Al fine di prevenire e contrastare le frodi nel settore delle assicurazioni Rc auto, il Garante privacy ha espresso parere favorevole sullo schema di provvedimento che regola il funzionamento della banca dati dei sinistri e delle neocostituite anagrafe testimoni e anagrafe danneggiati , fornendo all’IVASS alcune indicazioni e suggerimenti per perfezionare il testo sotto il profilo della protezione dei dati. La Banca dati sinistri è un enorme database alimentato e consultato dalle società di assicurazioni che raccoglie una miriade di informazioni sugli incidenti stradali, e di accentuare l'effetto dissuasivo di possibili comportamenti fraudolenti. A partire dalla compilazione del Cid. Il Garante raccomanda di informare anche in forma sintetica coloro che possono trovarsi coinvolti in un sinistro contraenti e assicurati, ma anche danneggiati e testimoni dell'esistenza sia della banca dati sinistri, sia dei 2 nuovi archivi informatici costituiti al suo interno e dei tipi di operazioni effettuate sui dati personali . E ciò – fa sapere l'Autorità - potrebbe avvenire già in occasione della compilazione del modulo di Contestazione amichevole di incidente – Denuncia sinistro Cid di cui si avvale la maggior parte di automobilisti in caso di incidenti stradali . Infine, il Garante ritiene opportuno che i dati identificativi degli interessati parti coinvolte, testimoni, ecc. siano cancellati dalla banca dati, trascorsi 5 anni dalla definizione dell'incidente e dopo il previsto riversamento su copie di backup . Presidi sanitari più privacy nelle consegne a domicilio. Presto niente più pannoloni per incontinenti, cateteri o prodotti per stomizzati lasciati davanti alla porta dell'abitazione del paziente, al vicino di casa o al portiere non autorizzati a riceverli. In 6 mesi di tempo, infatti, le aziende sanitarie dovranno adeguarsi alle misure e agli accorgimenti dettati dal Garante privacy per la consegna dei presidi sanitari che il Servizio sanitario nazionale riconosce ai pazienti che versano in particolari condizioni cliniche. L’Autorità ha definito un quadro unitario di misure a tutela della riservatezza e della dignità delle persone interessate la consegna del presidio sanitario deve avvenire nel luogo e negli orari stabiliti dal paziente, preferibilmente nelle sue mani, e in ogni caso non può essere lasciato incustodito nelle vicinanze del luogo indicato il presidio deve essere confezionato in un contenitore non trasparente, senza indicazioni esterne e non può essere consegnato al vicino di casa, a un parente o al portiere senza autorizzazione espressa del paziente. Personale in incognito e avviso privo di indicazioni. Il personale incaricato – che non deve indossare divise o utilizzare automezzi con scritte da cui si possa evincere cosa sta recapitando - deve lasciare un avviso privo di indicazioni in grado di identificare il prodotto, nel caso in cui l'interessato o il delegato non sono presenti al momento della consegna. All'azienda spetta anche il compito di informare il paziente dei trattamenti di dati, anche sanitari, connessi alla consegna dei presidi a domicilio. Banche dati del Fisco videosorveglianza ‘più lunga’. Le immagini riprese dalle telecamere della Sogei? I tempi di conservazione sono estesi a 30 giorni. In sostanza? Videosorveglianza ‘più lunga’ per le banche dati del Fisco. Il sistema Informativo della Fiscalità, gestito da Sogei, è fra i più complessi e strategici nell'ambito della P.A La Sogei, tra l'altro, conserva e custodisce nella propria banca dati, l'intera anagrafe tributaria ovvero un enorme volume di dati personali. Il sistema di videosorveglianza installato ha la finalità di proteggere le banche dati da accessi non autorizzati e di tutelare le apparecchiature hardware e i prodotti software utilizzati per la loro gestione, nonché i beni e le persone che operano all'interno dei locali e nelle aree aziendali . Prevenire minacce terroristiche e possibili azioni criminose. Nel dare il via libera – conclude l'Autorità per la privacy – si è tenuto conto della particolare delicatezza e della mole dei dati trattati dall'Anagrafe tributaria e della peculiarità delle specifiche esigenze di sicurezza, in relazione ad una concreta situazione di rischio, valutata anche dal Ministero dell'Economia e delle Finanze-Organo centrale di Sicurezza .