Al fine di favorire lo sviluppo della mobilità sostenibile, mediante la realizzazione di reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, è stato presentato emendamento, approvato dalle commissioni della Camera, del Decreto Sviluppo, che impone, entro il 1° giugno 2014, anche l'adeguamento dei regolamenti edilizi comunali.
Un lungo iter di approvazione per tante novità all’orizzonte. In data 26 luglio la Camera dei Deputati, dopo aver votato la fiducia posta dal Governo sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge 22 giugno 2012, numero 83, recante misure urgenti per la crescita del Paese c.d. Decreto Sviluppo , ha approvato il provvedimento che è stato inviato per l'esame al Senato che dovrà approvarlo definitivamente entro il 25 agosto. Il testo del decreto-legge, ha subito notevoli modifiche ed integrazioni nel corso dell'esame a Montecitorio. Ricordiamo che tra le più rilevanti novità in materia di edilizia sono state inserite le disposizioni relative allo sportello unico per l'edilizia costituisce l'unico punto di accesso per il privato interessato in relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti il titolo abilitativo e l'intervento edilizio oggetto dello stesso viene confermato l’aumento dal 36% al 50% la detrazione per ristrutturazioni edilizie con il tetto massimo di spesa agevolabile che passa da 48mila a 96mila euro la detrazione per riqualificazione energetica viene prorogata integralmente fino giugno 2013. Infine, viene ulteriormente semplificata la procedura per la richiesta del permesso di costruire in quanto si ricorre alle autocertificazioni, attestazioni e asseverazioni o certificazioni dei tecnici abilitati per la sussistenza dei requisiti e dei presupposti previsti dalla legge. La modifica al Testo Unico Edilizia. Le novità previste nell’emendamento verranno introdotte mediante l’inserimento di due nuovi commi 1-bis e 1-ter dopo il comma 1, articolo 4 del Dpr 6 giugno 2001, numero 380 c.d. Testo unico edilizia . Nello specifico, si stabilisce che entro il 1 giugno 2014 i Comuni dovranno adeguare i loro regolamenti edilizi «prevedendo, con decorrenza dalla medesima data, che ai fini del conseguimento del titolo abilitativo edilizio sia obbligatoriamente prevista, per gli edifici di nuova costruzione ad uso diverso da quello residenziale con superficie utile superiore a 500 mq e per i relativi interventi di ristrutturazione edilizia, l'installazione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli idonee a permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box auto, siano essi pertinenziali o meno, in conformità alle disposizioni edilizie di dettaglio fissate nel regolamento stesso». Decorso inutilmente il termine del 1° giugno 2014, «le Regioni applicano, in relazione ai titoli abilitativi edilizi difformi da quanto ivi previsto, i poteri inibitori e di annullamento stabiliti nelle rispettive leggi regionali o, in difetto di queste ultime, provvedono ai sensi dell'articolo 39» annullamento del permesso di costruire . Quindi qualora successivamente a tale e data si dovessero riscontrare titoli abilitativi difformi le Regioni avranno la facoltà di annullare il permesso di costruire rilasciato in precedenza. Novità anche per le infrastrutture private. Nell’emendamento è prevista una precisazione anche per le infrastrutture private dedicate alla ricarica dei veicoli elettrici perchè le colonnine adibite alla ricarica costituiscono opere di urbanizzazione primaria realizzabili su tutto il territorio comunale in regime di esenzione dal contributo di costruzione. Saranno le leggi regionali a prevedere uno standard minimo di dotazione di impianti di ricarica ad uso collettivo a corredo delle attività commerciali, terziarie e produttive di nuovo insediamento, prevedendo contenuti, modalità e termini temporali tassativi affinché gli strumenti urbanistici generali e di programmazione territoriale comunali e sovracomunali siano adeguati con la previsione di uno standard minimo di dotazione di impianti pubblici di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica. Le maggioranze condominiali. Al fine di agevolare l’installazione delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche negli edifici condominiali, si è previsto che, «fatto salvo il regime di cui all'articolo 1102 c.c., le opere edilizie per l'installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica dei veicoli in edifici in condominio sono approvate dall'assemblea di condominio, in prima o in seconda convocazione, con le maggioranze previste dall'articolo 1136, comma 2, c.c.». Quindi, per l’installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica dei veicoli, in edifici in condominio, è prevista comunque una preliminare delibera assembleare, in prima o in seconda convocazione, sempre con la maggioranza semplice dei condomini purché titolari della metà dei millesimi di proprietà. L'agevolazione sta nel fatto che non si applicano maggioranze qualificate. In caso di mancato assenso della collettività condominiale, il singolo condominio, entro tre mesi dalla richiesta fatta per iscritto, può comunque installare, a proprie spese, i dispositivi. In quest’ultimo caso l’unico limite posto, è che con l’installazione non vengano danneggiate le parti comuni o alterare la sicurezza o il decoro dell’edificio oppure ostacolare altri comproprietari nell'uso delle parti comuni. Inoltre, se gli altri condomini vogliono avvalersi dell'impianto di ricarica pagato solo da uno, lo potranno fare contribuendo alle spese di esecuzione e di manutenzione. Il piano nazionale infrastrutturale. Al fine di dare un concreta attuazione alle novità, le nuove disposizioni introdotte dagli emendamenti prevedono che, entro sei mesi dall’entrata in vigore del ddl sviluppo, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Cipe, venga approvato un piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, che dovrà essere aggiornato entro il 30 giugno di ogni anno al fine di realizzare reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli elettrici, nonché la realizzazione di interventi di recupero del patrimonio edilizio finalizzati allo sviluppo delle reti. Sempre in base al piano nazionale, dovrebbero essere poi definite anche le linee guida per lo sviluppo unitario del servizio di ricarica nel territorio nazionale sulla base di criteri oggettivi che tengano conto di vari elementi come la congestione di traffico veicolare, la criticità dell'inquinamento atmosferico e lo sviluppo della rete stradale. Infine il piano nazionale intende realizzare dei programmi integrati di promozione dell'adeguamento tecnologico degli edifici esistenti e la promozione della ricerca tecnologica per la realizzazione di reti infrastrutturali. Verso una mobilità greenumero La novità che si appresta ad entrare in vigore si inserisce in un quadro di previsione molto più ampio già avviato dall’attuale Governo. Infatti, di pari passo, dopo 2 anni di studio nelle varie commissioni, è stato infatti approvato un emendamento al Decreto sviluppo, con il quale si stanziano fino a 210 milioni in tre anni non solo per l'acquisto, ma anche per la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla diffusione capillare dei veicoli ecologici nelle città nazionali. Questi nuovi incentivi, sono stati ratificati la scorsa settimana dalle commissioni Attività produttive e Finanze della Camera. Infatti dal 2012 al 2014 verranno stanziati 70 milioni l’anno per concedere incentivi all'acquisto delle auto elettriche.