Prorogata la comunicazione dei beni in godimento ai soci

Dopo una serie di annunci non ufficiali, è arrivato il provvedimento delle Entrate contenente la proroga al 15 ottobre 2013 per la Comunicazione all’Anagrafe Tributaria dei dati relativi ai beni dell’impresa concessi in godimento ai soci o ai loro familiari.

L’avevano chiesta con un comunicato congiunto gli Ordini di Torino, Milano, Roma, Firenze e Bologna, motivandola con la necessità di disporre di «maggior tempo per permettere all’Agenzia delle Entrate di fornire ai soggetti obbligati, con congruo anticipo, i chiarimenti necessari per adempiere correttamente al nuovo obbligo». Proroga al 15 ottobre 2013. Così, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, con il provvedimento del 25 marzo 2013, ha disposto che il precedente termine fissato per il 2 aprile 2013, in quanto primo giorno non festivo successivo al termine originario del 31 marzo, venga ulteriormente prorogato al 15 ottobre 2013. La comunicazione oggetto della proroga richiede agli imprenditori di comunicare i dati anagrafici di soci e loro familiari che hanno ricevuto in godimento uno o più beni dell’impresa, ai sensi dell’articolo 2, comma 36-sexiesdecies, d.l. n.138/2011. Oggetto della comunicazione sono i beni concessi in godimento dall’impresa, o da altra società appartenente al medesimo gruppo, ai soci e ai loro familiari nonché i finanziamenti e le capitalizzazioni effettuati dai soci in favore della società concedente. Sono esclusi dalla comunicazione i beni di valore non superiore ad euro 3.000 che non facciano parte delle seguenti tipologie autovetture, altri veicoli, barche e unità da diporto, aerei e immobili. Una comunicazione piuttosto travagliata. Infatti, questo provvedimento segue ad altre proroghe già concesse precedentemente. Come si evince dal testo del provvedimento, a differenza di altri precedenti illustri, in questo caso la proroga è motivata dalla necessità, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di verificare la possibilità di accogliere le diverse istanze di semplificazione proposte dalle associazioni di categoria. L’adempimento, per alcune criticità, fin dalla sua prima introduzione ha sollevato dubbi circa le modalità ed i dati necessari da inserire nella comunicazione. Il rinvio, deve così ritenersi «funzionale alla definizione del confronto in atto con le associazioni di categoria».

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