Primo ok alla Convenzione di Istanbul: parte l’attacco internazionale alla violenza sulle donne

La Convenzione di Istanbul ha avuto il via libera all’unanimità alla Camera. Le donne, così, saranno difese dalla violenza, compresa quella domestica, da 81 articoli. Manca solo l’ok del Senato.

L’Italia sarà la quinta nazione a dare l’ok. È il primo intervento internazionale e, dopo l’approvazione al Senato, l’Italia sarà la quinta nazione a dare il suo consenso a questo documento dopo Turchia, Montenegro, Albania e Portogallo. Una buona partenza, anche se, per diventare operativa, la Convenzione dovrà essere ratificata da almeno 10 Stati di cui 8 componenti del Consiglio d'Europa. Lotta alla violenza. Lo scopo della Convenzione è quello di sanzionare «tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, sia nella vita privata». Violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione. In sostanza, un contrasto ad ogni forma di violenza, fisica e psicologica sulle donne dallo stupro allo stalking, dai matrimoni forzati alle mutilazioni genitali e impegno a tutti i livelli sulla prevenzione, eliminando al contempo ogni forma di discriminazione e promuovendo «la concreta parità tra i sessi, rafforzando l'autonomia e l'autodeterminazione delle donne». Tutti i Paesi che sottoscrivono la Convenzione di Istanbul adottano le misure legislative necessarie per promuovere e tutelare il diritto di tutti gli individui, e in particolare delle donne, «di vivere liberi dalla violenza, sia nella vita pubblica che privata». Nella Convenzione, tra l'altro, viene riconosciuta ufficialmente la necessità di azioni coordinate, sia a livello nazionale che internazionale, tra tutti gli attori a vario titolo coinvolti nella presa in carico delle vittime e la necessità di finanziare adeguatamente le azioni previste per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno, nonché per il sostegno alle vittime e lo sviluppo dei servizi a loro dedicati. Laura Boldrini invita tutti a portare avanti una «sfida culturale». La presidente della Camera Laura Boldrini, infine, auspica «che si arrivi subito alla ratifica della convenzione di Istanbul e alle leggi necessarie per la sua rapida attuazione», aggiungendo che «nessuna violenza può essere debellata se non ci si libererà da concetti come subalternità e possesso».