L’OUA si oppone agli emendamenti che limitano il risarcimento danni

C’è grande preoccupazione all’interno dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura per lo svolgimento dell’iter parlamentare per la conversione del d.l. Destinazione Italia n. 145/2013 . Pare che, in sede di conversione, siano stati proposti diversi emendamenti drammaticamente peggiorativi e frutto di evidenti e intollerabili pressioni lobbistiche , in particolare in materia di RC auto.

Forte contrarietà per diversi emendamenti proposti in sede di conversione in Commissione, che risultano drammaticamente peggiorativi e frutto di evidenti e intollerabili pressioni lobbistiche . È questa l’estrema sintesi di ciò che l’OUA ‘pensa’ sugli emendamenti proposti in sede di conversione del d.l. Destinazione Italia . Tagli ai risarcimenti per gli incidenti gravi e mortali? L'OUA ritiene intollerabile la proposta di tabellare il danno da morte, ovviamente al ribasso, lasciandone la determinazione ad atti amministrativi del Ministero dello Sviluppo Economico. E poi – si legge nel comunicato del 30 gennaio scorso – è necessario respingere la stravagante ipotesi emendativa volta a introdurre costosi arbitrati obbligatori nella materia RC auto, materia nella quale non è più neanche prevista la mediazione obbligatoria, col solo risultato di impedire l'accesso alla giurisdizione per i danni da circolazione stradale . Aggrediti i diritti del danneggiato. Il dissenso maggiore, l’Avvocatura lo ha espresso per quanto riguarda la trattazione dell'art. 8 in materia di RC auto. Infatti - denuncia l’OUA - con questa norma si sta consumando una vera aggressione alle garanzie e alle tutele dei cittadini . In pratica, ci sono dei cambiamenti per il danneggiato, che ha perso diversi diritti. In primis , quello di riparare l’auto dove ritiene opportuno infatti qualora intenda farlo rimane a suo carico la differenza tra il costo di un lavoro eseguito a regola d’arte, e a prezzi di mercato, e la minor somma che l’assicuratore liquiderà parametrandola all’indeterminato importo che asseritamente verrebbe corrisposto ad un riparatore convenzionato . Ma anche il risarcimento del danno al mezzo nel caso di mancata riparazione non è più un diritto del danneggiato. Inoltre, il risarcimento è limitato, quanto al veicolo, al valore commerciale del mezzo, con esclusione peraltro di fermo tecnico, spese di soccorso e traino, spese per nolo di mezzi sostitutivi e delle spese di demolizione e re-immatricolazione . Senza contare – sottolinea l’OUA - che anche le spese mediche e di cura, dovranno essere effettuate presso centri medici convenzionati con le assicurazioni. Ma non è tutto. Pare che tutti i danneggiati da circolazione stradale perderanno il diritto al risarcimento se non formuleranno una richiesta danni entro 90 giorni dal fatto . Per tutte queste ragioni, dunque, l’Organismo ha inviato a tutti i partiti un documento che ribadisce la necessità di bloccare, in sede di conversione, tutte quelle norme che favoriscono esclusivamente le Compagnie assicurative, a scapito dei diritti dei danneggiati .