Nella giornata di mercoledì 1 febbraio, si è svolto alla Camera il question time in cui il Guardasigilli è stato chiamato a rispondere in merito alle iniziative governative per la riforma organica della prescrizione e alle carenze di personale presso gli uffici giudiziari, anche alla luce dei dati evidenziati nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario presso la Corte d'appello di Venezia.
Il Ministro Orlando è intervenuto al question time svoltosi a Montecitorio ieri per rispondere al quesito proposto da alcuni deputati in merito alle iniziative che il Governo intende adottare in relazione alla riforma organica della prescrizione e alle carenze di personale presso gli uffici giudiziari, anche alla luce dei dati evidenziati nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario presso la Corte d'appello di Venezia. La scure della prescrizione. Il Guardasigilli ha effettivamente sottolineato che i dati dimostrano che la prescrizione conserva una rilevante incidenza sulla sorte dei procedimenti penali, in tutti i gradi del giudizio. Tuttavia a parità di condizioni normative, i dati variano notevolmente nel confronto fra i diversi uffici giudiziari . Particolarmente preoccupanti sono i dati emersi nel distretto di Venezia quasi la metà delle sentenze della Corte d’appello ed il 13,5% di quelle del Tribunale coincidono con casi di prescrizione, per non dire dei tempi del cd. processo MOSE che, come risulta dalla relazione trasmessa dal Tribunale, sono ormai prossimi alla prescrizione. Sul tema, il Ministro ha comunicato che proprio per consentire la più rapida celebrazione del processo, il Tribunale di Venezia ha comunicato di aver predisposto una serrata calendarizzazione delle udienze, assicurando priorità al processo MOSE . Il Ministero non è comunque rimasto inerme sono stati potenziati i servizi amministrativi degli uffici veneti con 37 nuove unità ed è stato stipulato un protocollo con la Regione per l’impiego temporaneo di personale nei tribunali. Il commento di Orlando. Il Ministro ha concluso l’intervento con una riflessione personale c’è una questione che dobbiamo dire per onestà intellettuale qualunque provvedimento noi realizzeremo, non avrà alcun valore sui processi in corso, perché sulla base del criterio della non retroattività degli interventi penali, questo tipo di modifica potrà valere soltanto per evitare che in futuro vicende come questa si possano produrre. Peraltro, l’aumento dei massimi edittali già introdotto con la legge anticorruzione, ha ridotto sensibilmente le prescrizioni nell’ambito dei reati contro la pubblica amministrazione e questo è un fenomeno che diventerà ancora più forte nel corso dei prossimi anni .