Orlando: dai tagli della riforma alle 1000 assunzioni negli uffici giudiziari

Il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha preso parola, lunedì 15 settembre 2014, in occasione del congresso “Lavoro e legalità”, organizzato dalla Fiom-Cgil a Milano. Le parole del guardasigilli sono state chiare l’obiettivo della riforma della Giustizia, d.l. numero 132/2014, recante «Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile», è quello di risolvere il problema dei tempi del processo civile, che rappresentano per l’Italia un problema di disincentivo agli investimenti, oltreché grave danno alle imprese. Orlando ha, inoltre, precisato che, insieme ai tagli, dettati per esigenze di «spending review», sono previste, per il 2015, circa 1000 assunzioni del personale amministrativo e di cancelleria, per evitare un collasso del sistema giudiziario.

L’evento. Ieri, lunedì 15 settembre 2014, presso la Sala Manzoni del Centro Congressi Stelline di Milano, in occasione del congresso “Lavoro e legalità”, organizzato dalla Fiom-Cgil, è intervenuto il Ministro della Giustizia Andrea Orlando. I partecipanti. Insieme al Guardasigilli, hanno partecipato ai lavori, fra gli altri, il procuratore aggiunto di Milano, Francesco Greco, il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, e il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. No agli slogan. «Bisogna evitare slogan», questo il primo monito di Orlando. Semplificare la riforma con formule non sempre è strumento per mobilitare energie, soprattutto non risolvono i problemi. Infatti, ha aggiunto il Ministro, i punti di disaccordo sulla riforma non devono trasformarsi in giudizi semplificatori. Il taglio delle ferie non è elemento principe della riforma, ma uno strumento per raggiungere la meta. Il Ministro, poi, ricordando i passaggi principali della riforma da poco varata dal Governo, ha precisato che il taglio previsto dal decreto, riguardante i giorni di ferie dei magistrati, da 45 a 30 giorni, non è l’elemento principe la riforma, invero, non affronta solo quel tema «ma anche il problema grave e drammatico dei tempi del civile e del modo in cui i processi civili sono assolutamente un elemento di disincentivo agli investimenti nel nostro Paese e una complicazione per la vita delle imprese». Il taglio delle ferie può essere visto come un intervento per andare nella giusta direzione, ossia un intervento che potrà contribuire allo snellimento in ambito civile. L’equilibrio della riforma dalla revisione della spesa alle assunzioni. Orlando ha, infine, precisato che i tagli previsti per le esigenze di «spending review» saranno compensati con importanti investimenti a partire del 2015 sono previste almeno 1000 assunzioni del personale amministrativo e di cancelleria. È questo il settore che richiede un reclutamento, per evitare il collasso della giurisdizione.