Venerdì 5 maggio 2017 si è svolta, a Palazzo Chigi, la riunione del Consiglio dei Ministri numero 27. Su proposta del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, è stato approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo che, in attuazione della l. numero 57/2016, completa la riforma organica della magistratura onoraria.
Il Consiglio dei Ministri numero 27/2017 si è svolto venerdì 5 maggio a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Paolo Gentiloni. Magistratura onoraria? Un primo passo verso la riforma Il Consiglio dei Ministri, su proposta di Orlando, ha approvato, in esame preliminare il decreto legislativo che, in attuazione della l. numero 57/2016, completa la riforma organica della magistratura onoraria, prevedendo ulteriori disposizioni sui Giudici di Pace, nonché una disciplina transitoria relativa ai magistrati onorari già in servizio. Lo statuto unico della magistratura onoraria. Il decreto introduce uno statuto unico della magistratura onoraria applicabile ai Giudici di Pace, ai Giudici Onorari di tribunale e ai vice procuratori onorari. Sono poi previste l’intrinseca temporaneità dell’incarico, la riorganizzazione dell’ufficio del Giudice di Pace, la rideterminazione del ruolo e delle funzioni dei giudici onorari e dei vice procuratori onorari. E ancora, il riconoscimento della natura formativa delle attività svolte presso le rispettive strutture organizzative, l’individuazione dei compiti e delle attività delegabili dal magistrato professionale al magistrato onorario, la regolamentazione dei compensi e, infine, l’articolazione di un regime previdenziale e assistenziale adeguato in ragione dell’onorarietà dell’incarico. La protesta dei giudici di pace non si ferma. Nonostante la recente approvazione preliminare della riforma, in attesa dei pareri del CSM e delle commissioni parlamentari competenti, i Giudici di Pace confermano lo sciopero di un mese che avrà inizio a partire dal 15 maggio. I Giudici di Pace dichiarano che si tratta di «una riforma degradante che comporterà nel futuro livelli di corruzione all’interno della magistratura senza pari in nessun Paese civile del mondo». Il Centro Studi Processo Telematico dice la sua.Il Centro Studi Processo Telematico rileva che la riforma in questione, qualora «recepisse integralmente le disposizioni della legge delega, aumenterebbe il valore delle cause di competenza dei Giudici di Pace A€ 30.000,00». In particolare, non essendo ancora attivo, presso i Giudici di Pace, il processo telematico, tutti i procedimenti rtornerebbero cartacei, comportando, così, inefficienza e ritardi nel sistema giustizia, ormai superati. Pertanto, il Centro Studi Processo Telematico auspica che il Governo subordini «l'entrata in vigore delle nuove competenze alla completa realizzazione dell'infrastruttura del PCT presso gli uffici del Giudice di Pace ed alla effettiva attivazione delle relative funzionalità». Editoria. La riforma della magistratura onoraria non è stato l’unico argomento affrontato dal Consiglio dei Ministri, infatti, è stato approvato anche un decreto legislativo che, in attuazione della l. numero 198/2016, ridefinisce la disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici.