Vista la delibera del 26 settembre scorso, con la quale il Consiglio Superiore della Magistratura ha approvato la riforma del regolamento interno del Consiglio, il Presidente del CSM ha emanato un decreto in data 4 ottobre 2016, recante l’“Adozione del regolamento interno del Consiglio Superiore della Magistratura”. Tale decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 ottobre 2016, numero 235.
Regolamento interno del Consiglio Superiore della Magistratura. Sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale numero 235, del 7 ottobre 2016 è stato pubblicato il decreto 4 ottobre 2016 con il quale il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura ha decretato l’“Adozione del regolamento interno del Consiglio Superiore della Magistratura”, a seguito della delibera con la quale, lo scorso 26 settembre, il CSM ha approvato la riforma del regolamento interno del Consiglio. L’organizzazione, il funzionamento e i procedimenti interni al Consiglio. Il regolamento è diviso in due parti. La parte I disciplina l’organizzazione e funzionamento del Consiglio Superiore della Magistratura. In particolare le attribuzioni del Presidente, del Vicepresidente, del Comitato di presidenza e dei componenti del Consiglio, il Segretario generale e magistrati addetti al Consiglio, altri organi consiliari permanenti, le attività del Consiglio e, infine, la pubblicità dei lavori del Consiglio e delle commissioni. La parte II disciplina i procedimenti. Tra questi, in particolare, vengono regolamentati i procedimenti speciali, le deliberazione del Consiglio, ordine e modi di votazione, commissioni permanenti e speciali, le riunioni del Consiglio, la discussione e i rapporti del Consiglio con le altre istituzioni nazionali e internazionali. In chiusura sono presenti le disposizioni finali e transitorie. Entrata in vigore. Il regolamento entrerà in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del relativo decreto del Presidente della Repubblica, in qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Esso va a sostituire il regolamento precedentemente in vigore, che si intende interamente abrogato.
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