La reiterazione di vincoli urbanistici decaduti non necessita di motivazione specifica

Basta la motivazione relativa alle esigenze urbanistiche che sono a fondamento della disciplina generale di piano, in caso di reiterazione di vincoli urbanistici decaduti preordinati all'espropriazione.

Con la sentenza numero 4791 del 16 agosto, il Consiglio di Stato ha affermato che in caso di reiterazione di vincoli urbanistici decaduti basta una motivazione che evidenzi i mutamenti intervenuti nell'area e gli interventi che si rendono necessari per adeguare la programmazione attuativa alla nuova situazione non è richiesta, invece, una motivazione specifica riferita alla destinazione impressa alle singole aree.Il caso. Una società ricorreva contro il piano di zona consortile, adottato con delibera dell'assemblea di un consorzio per l'edilizia popolare, e il relativo decreto di esproprio adottato con riferimento a terreni di sua proprietà, inclusi nel piano di zona. Il TAR annullava gli atti citati, rilevando che mancava un'adeguata motivazione idonea a giustificare la reiterazione del vincolo originario, già apposto sull'area in esame. Il Comune interessato e il consorzio si rivolgevano al Consiglio di Stato.Non serve una motivazione specifica per la reiterazione di vincoli decaduti. L'appello viene accolto secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, infatti, la reiterazione di vincoli urbanistici decaduti, preordinati all'espropriazione o che comportano l'inedificabilità, se imposta con una variante generica a un precedente strumento urbanistico, non necessita di specifica motivazione. È sufficiente la motivazione relativa alle esigenze urbanistiche a fondamento della disciplina generale di piano, evincibile dai criteri di ordine tecnico seguiti per la redazione dello strumento.Basta la motivazione che evidenzi i mutamenti intervenuti nell'area, tali da richiedere interventi di adeguamento. Nel caso di specie, osservano i giudici, il tenore della delibera di approvazione del piano è idonea a fornire un'adeguata motivazione, laddove in essa vengono messi in evidenza i mutamenti intervenuti nell'ambito dell'area metropolitana, nella struttura demografica della popolazione e delle famiglie, nello standard abitativo ed altri indici e gli interventi che si rendono necessari per adeguare, in maniera equilibrata, la programmazione attuativa alla nuova situazione dell'area presa in esame .