CNF: legislazione italiana in ritardo, ma con l’aiuto degli avvocati si può recuperare

Guido Alpa, presidente del CNF, lo scorso 6 dicembre, si è occupato del delicato tema dei nuovi sistemi familiari un contesto nel quale la politica non riesce a superare la conflittualità ideologica e dove l’apporto degli avvocati e dei magistrati risulta essenziale . Nelle più recenti sentenze, infatti, si fa strada il riconoscimento giuridico degli accordi tra i coniugi nella crisi familiare.

Italia in ritardo su una legislazione che riconosca nuovi diritti. Il Consiglio Nazionale Forense, venerdì scorso, ha fatto sapere la propria opinione sul tema sensibile dei nuovi sistemi familiari unioni di fatto, coppie dello stesso sesso, adozioni da parte dei single. Un tema molto sentito, su cui ci sono diverse correnti di pensiero. Per questo, secondo il CNF, è difficile prefigurare una soluzione normativa adeguata, tenendo conto della conflittualità ideologica che connota queste materie . Per superare l’impasse che vive oggi l’ordinamento giuridico nel campo del diritto di famiglia , secondo Alpa, è il diritto vivente che può farsi strada con l’impegno di avvocati e magistrati . L’Italia era un Paese all’avanguardia Il modello normativo della famiglia introdotto con la riforma del 1975, infatti, era assai innovativo, e il nostro Paese poteva considerarsi all’avanguardia in Europa. Al contrario, oggi, dobbiamo amaramente constatare che la normativa non ha seguito il ritmo evolutivo impresso dalla società ai rapporti familiari , ha constatato Alpa. ora è rimasto indietro. Non c’è più una nozione monolitica di famiglia, il rapporto tra i coniugi non è più stabile come un tempo, si accreditano figure diverse di famiglia, come le convivenze di fatto, i rapporti stabili tra persone dello stesso sesso, si differenziano anche i rapporti di filiazione. Solo per questi ultimi – per fortuna – il legislatore ha manifestato interesse, con la recente riforma dello status unitario di figlio, anche se il testo è rimasto incompleto, ed ancora attendiamo il suo completamento con la normativa riguardante i rapporti successori . Giurisprudenza e dottrina hanno cercato di colmare la distanza tra regole legislative ed esigenze sociali. Nello specifico, si è cercato di adeguare le norme alla evoluzione della società e ciò grazie agli avvocati e ai giudici, alla Corte Costituzionale e alla Corte di Cassazione. Non solo, anche alcune sentenze di merito hanno dato il loro contributo, come, ad esempio, l’ordinanza del tribunale di Torino del 2012 che per la prima volta ha riconosciuto valore ad un accordo tra coniugi concluso in vista di un divorzio . Sarebbe utile introdurre la procedura di negoziazione assistita, co-gestita dagli avvocati e finalizzata alla sottoscrizione di accordi con valore di titolo esecutivo. Nella prospettiva della prassi – conclude Alpa - gli avvocati possono svolgere un ruolo essenziale anche nella dimensione della consulenza, con la mediazione, con la soluzione dei conflitti in via stragiudiziale, con la definizione di accordi contrattuali tra le parti in vista del matrimonio, della separazione e del divorzio, o per i rapporti patrimoniali riguardanti i conviventi, cercando di superare le barriere che la giurisprudenza ancora oppone alla loro valenza giuridica .