Dai dati ufficiali risultanti dagli archivi informatici della Cassa il numero degli iscritti ad un Albo Forense non ancora iscritti alla Cassa, alla data del 31 dicembre 2013, ammonta a circa 53mila professionisti. Di questi, oltre il 56% della platea è costituita da giovani al di sotto dei 40 anni, a maggioranza femminile.
Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 22 maggio 2014 ha formulato il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2013 che passa ora all’approvazione del Comitato dei Delegati. Il Collegio Sindacale straordinario, costituito ai sensi dell’articolo 19 d.lgs. numero 123/2011, per effetto del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 14 aprile 2014, si è insediato in data 26 maggio 2014 e ha attestato la corrispondenza tra le risultanze di bilancio e le scritture contabili nonché la congruità degli accantonamenti ai diversi fondi e non ha rilevato motivi ostativi all’approvazione del bilancio. Dalla relazione sulla gestione si ricavano dati numerici aggiornati al 31 dicembre 2013 e molto interessanti. Dai dati ufficiali risultanti dagli archivi informatici della Cassa il numero degli iscritti ad un Albo Forense non ancora iscritti alla Cassa, alla data del 31/12/2013, ammonta a circa 53mila professionisti. È chiaro come una soluzione equilibrata del problema, pur nel rispetto del principio sancito dall’8° comma dell’articolo 21, andava studiata in sede regolamentare e non poteva prescindere da una analisi accurata di quella che era la platea interessata all’argomento. Costituita una Commissione di studio ad hoc. Sul tema il Comitato dei Delegati ha immediatamente costituito una Commissione di studio “ad hoc” che ha analizzato i dati di partenza e ipotizzato le soluzioni regolamentari più idonee per gestire il fenomeno e consentire una graduale integrazione fra vecchi e nuovi iscritti senza ripercussioni sulla sostenibilità dell’Ente. Dalla tabella in allegato, che rappresenta la suddivisione per età dei 53mila avvocati ancora non iscritti alla Cassa alla data del 31/12/2013, si può verificare come oltre il 56% della platea è costituita da giovani al di sotto dei 40 anni, a maggioranza femminile. Tanti i giovani non iscritti alla Cassa. Una ulteriore conferma che si tratta, per lo più, di giovani alle prese con le difficoltà dell’avvio della professione si può rilevare dal fatto che quasi il 49% dei non iscritti alla Cassa si è iscritta all’Albo da meno di 5 anni e addirittura il 74% da meno di 10 anni. L’analisi dei dati per area geografica evidenzia come il fenomeno non sia uniforme sul territorio nazionale, con punte elevate di non iscritti alla Cassa soprattutto in alcune regioni del sud Campania, Puglia, Sicilia . A questi dati di partenza và aggiunto che anche tra gli avvocati già iscritti alla Cassa, alla data del 31/12/2013, il fenomeno di redditi IRPEF dichiarati al di sotto di € 10.300 è piuttosto rilevante e riguarda circa 34mila professionisti, iscritti su base volontaria. Il regolamento ex articolo 21, comma 9, legge numero 247/2012, deliberato dal Comitato dei Delegati di Cassa Forense il 31 gennaio 2014 e sul quale sono note le critiche fatte , è ancora all’esame dei Ministeri Vigilanti per la necessaria approvazione ai sensi dell’articolo 3, comma 2, d.lgs. numero 509/94 ma ritengo che ripasserà dal Comitato dei Delegati per le osservazioni ministeriali. Alcuni dati estrapolati In attesa dell’approvazione da parte del Comitato dei Delegati ci limiteremo ad estrapolare alcuni dati dal Bilancio d’esercizio al 31.12.2013. Il numero degli iscritti alla Cassa, alla fine del 2013, si è attestato 177.088 unità di cui 12.535 pensionati attivi. La spesa complessiva per pensioni si è attestata, nel 2013, a € 707.409.613,24 con un incremento, rispetto allo scorso esercizio, di circa il 5,2%. Il numero dei trattamenti previdenziali complessivamente erogati dalla Cassa è passato dai 26.058 del 31.12.2012 ai 26.632 al 31.12.2013 con un incremento di circa il 2,2%. Le entrate contributive sono state pari a € 1.475.604.000,00. Le entrate patrimoniali sono state pari a € 194.329.000,00. Nel 2013 l’avanzo di esercizio è stato di € 830.900.000,00. Interessante il confronto tra i dati a consuntivo 31.12.2013 e il bilancio tecnico attuariale al 31.12.2011. Gli oneri pensionistici del 2013 risultano superiori a quanto previsto dal bilancio tecnico per circa 7 milioni di euro pari all’1% circa. Il valore delle entrate contributive registrate nel bilancio 2013 è sostanzialmente allineato alle previsioni attuariali. Le entrate patrimoniali di bilancio 2013 risultano superiori a quanto previsto dal bilancio tecnico di circa 73,8 milioni di euro. La differenza dipende essenzialmente dallo scostamento del tasso medio di rendimento utilizzato nel bilancio tecnico, pari a 1,5% nominale, e la reddittività media effettivamente ottenuta da Cassa Forense attraverso l’impiego delle risorse finanziarie. A livello finanziario, infatti, i risultati registrati nel 2013 sono stati ampiamente positivi come confermato da Prometeia nella sua analisi l’anno si chiude infatti con un performance finanziaria positiva del 7,48% determinata dal contributo di tutte le asset class. Ricordiamo a noi stessi che il bilancio tecnico al 31.12.2011 aveva proiettato per numerosità, reddittività dell’Avvocatura e reddittività del patrimonio dati tutti positivi. La relazione al bilancio consultivo al 31.12.2013 da conto del decremento del reddito medio degli ultimi 5 anni dell’Avvocatura italiana che è stato di circa l’8,5% in termini nominali e del 18% in termini reali. Giova ricordare che le valutazioni attuariali di cui al bilancio tecnico, riferendosi a periodi di tempo così lunghi, producono risultati da interpretarsi con estrema cautela, poiché l’andamento demografico ed economico della gestione si manifesterà nella misura descritta se, e solo se, le ipotesi demografiche e finanziarie poste a base delle elaborazioni troveranno integrale conferma nella realtà. L’insieme di questi dati indurrà gli amministratori dell’Ente, come dagli stessi riconosciuto, ad un costante monitoraggio tecnico – attuariale sulla sostenibilità del sistema. In particolare, è dato leggere nella relazione, sarà necessario verificare nel tempo gli eventuali scostamenti tra i flussi previsti in entrate e in uscita e quelli effettivamente riscontrati, facendo aggiornare di conseguenza, nei prossimi bilanci tecnici, il quadro di ipotesi sulla base delle nuove informazioni acquisite. Poiché il nuovo bilancio tecnico per legge dovrà essere approntato entro la fine del corrente anno, mi auguro che per la voce reddittività dell’Avvocatura si tenga conto del decremento sopra evidenziato così riallineando le ipotesi attese.
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