La patente sarà revocata per sempre a chi provocherà la morte di una persona a causa di una particolare negligenza alla guida, ma per il reato di omicidio stradale occorrerà mettere mano al codice penale. Poi arriverà anche una riformulazione complessiva delle misure punitive previste dal codice della strada con differenziazione delle competenze tra giudice di pace e prefettura.
Sono queste alcune delle novità contenute nel testo unificato del ddl delega di riforma del codice della strada approvato dalla commissione trasporti della camera martedì 22 luglio e che a settembre andrà in Aula per passare poi al Senato per l’approvazione definitiva. Il ddl punta ad una rivisitazione delle norme stradali con una netta semplificazione delle regole attraverso la realizzazione di un codice snello, composto di pochi articoli. Patente addio La patente sarà revocata a tempo indeterminato ai soggetti coinvolti in sinistri stradali mortali e ritenuti responsabili di violazioni gravi come la guida alterata o particolarmente negligente e temeraria . Spetterà al governo stabilire l’elenco delle violazioni ritenute importanti. Ma per l’introduzione del reato di omicidio stradale la delega rinvia ad una modifica del codice penale. Tra i principi della riforma emerge la revisione della disciplina sanzionatoria laddove il disegno di legge prevede una maggiore graduazione delle punizioni in funzione della gravità della condotta. Anche con l’introduzione di meccanismi premiali per i conducenti più virtuosi. Sarà anche più difficile scambiare punti patente con sanzioni pecuniarie. Specifica infatti il ddl che dovrà essere limitata la possibilità di sostituire la decurtazione di punti con il pagamento di sanzioni pecuniarie. Aumenterà poi la possibilità di effettuare controlli remoti della circolazione anche in ambito urbano e sarà agevolato il controllo dei mezzi pesanti e che trasportano merci pericolose. Particolare attenzione verrà poi riposta nella tutela dell’utenza vulnerabile come pedoni e ciclisti. Vita più difficile per i ladri di biciclette. Per i conducenti dei veicoli a pedali sarà anche possibile annotare sul telaio un numero identificativo da registrare al Ced del Ministero per potenziare il contrasto dei furti. Biciclette, ciclomotori e motocicli avranno poi accesso anche alle corsie riservate ai mezzi pubblici, nel rispetto di regole di prudenza che saranno evidenziate dal governo. A tutela della sicurezza di questi utenti dovranno essere limitati gli ostacoli fissi artificiali posti a lato delle strade e sarà consentito l’accesso in autostrada anche ai motocicli di cilindrata ridotta 125 . Nel progetto di legge emerge la rimodulazione delle competenze tra le diverse forze di polizia stradale potenziando maggiormente il ricorso ai controllori ausiliari privati . È inoltre prevista la creazione di un’unica banca dati delle infrazioni stradali. In materia di ricorsi potrà essere scelto di differenziare la competenza tra prefetto e giudice di pace e verranno uniformati i tempi per proporre le doglianze. Per quanto riguarda i conducenti minorenni verrà fatta finalmente chiarezza. A tutti i piloti potrà essere revocata sospesa e ritirata la patente, ma anche decurtati punti.
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