Dopo gli incontri con i rappresentanti dell’Avvocatura, il Ministro della Giustizia ha continuato il suo ciclo di colloqui. Giovedì 6 marzo ha incontrato una delegazione dell’Associazione Nazionale Magistrati, guidata dal Presidente Rodolfo Sabelli. Molte le questioni affrontate dalle parti carenza del personale amministrativo negli uffici giudiziari, sovraffollamento nelle carceri, interventi sul processo civile, contrasto alla criminalità economica.
Nuovo incontro. Ieri mattina, il Ministro della Giustizia Orlando ha incontrato i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Magistrati, guidati dal Presidente Sabelli. Questo colloquio si inserisce nella nuova politica ministeriale di ottenere pareri e riscontri da tutti i settori del mondo legale, al fine di creare una riforma della Giustizia che sia, finalmente, condivisa da tutti. I problemi. Sul tavolo, molti i problemi esaminati organico insufficiente nelle sedi giudiziarie, carceri sull’orlo del collasso, modifiche radicali del processo civile per diminuire la pressione sui tribunali, nuovi metodi di contrasto per la criminalità economica. La reazione del Ministro. Al termine dell’incontro, Orlando, visibilmente soddisfatto di una convergenza totale con l’ANM, ha manifestato il suo ottimismo per le prossime mosse da compiere. Carceri. Soprattutto, l’attenzione è sulla questione carceri. Gli interventi ci sono stati, ma, a giudizio di entrambe le parti, sono insufficienti. L’Italia è nel mirino dell’Europa, che ha assegnato al nostro Governo il termine ultimo del 28 maggio per risolvere il problema. Le ipotesi più concrete a disposizione, al momento, riguardano un potenziamento delle misure alternative alla detenzione, un monitoraggio costante della situazione degli istituti e una serie di accordi internazionali, per far sì che i detenuti stranieri scontino la pena nei loro paesi d’origine. Uffici giudiziari in pericolo. Per quanto riguarda, invece, la carenza di organico, il Guardasigilli ha affermato che si tratta di una questione a cui ha già rivolto la sua attenzione. Per questo motivo, ha incontrato il neo Ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, e, a breve, farà lo stesso con il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Lavoro in comune. Sulla giustizia civile, c’è stata la condivisione, anche da parte dell’ANM, della necessità di un tavolo di lavoro comune a cui partecipi anche l’Avvocatura. Reati economici. Orlando ha, inoltre, ribadito, per il contrasto alla criminalità economica, la sua intenzione di utilizzare parte degli elaborati prodotti dalle commissioni Garofoli e Fiandaca, istituite presso la Presidenza del Consiglio ed il Ministero della Giustizia. Il problema non è solo giudiziario, ma anche economico mafie e organizzazioni criminali sono un freno agli investimenti. La reazione dei magistrati. Anche il Presidente dell’ANM si è mostrato soddisfatto dell’incontro, sottolineando che «il metodo del confronto è irrinunciabile, è importante che si conservi un clima favorevole per arrivare a riforme sui problemi concreti della Giustizia». Un no secco alla responsabilità civile. Sabelli ha, inoltre, espresso una posizione fortemente contraria, da parte di tutta l’Associazione, ai disegni di legge di riforma della responsabilità civile, in esame, al momento, alla Commissione Giustizia del Senato. Un tema costante, nonostante i numerosi cambi di Governo degli ultimi anni. Insomma, Orlando e ANM hanno deciso di intraprendere lo stesso cammino. Ma la strada è lunga e le lancette scorrono.