Il Garante per la protezione dei dati personali ha dettato nuove regole di tutela della trasparenza e della privacy in materia condominale, stabilendo il divieto di consegna di documenti all’amministratore e la possibilità di accedere al conto corrente del condominio. Significative novità anche nel contesto comunitario, dove i Garanti europei hanno dato il via a una serie di interventi per scongiurare il pericolo di sorveglianza massiva e indiscriminata delle comunicazioni dei cittadini dell’Unione. Un significativo no è stato imposto per quanto riguarda le graduatorie dei disabili online, mentre sono iniziati i lavori per il nuovo codice sui sistemi di informazione, nell’ambito del credito al consumo.
Questo il contenuto della newsletter del Garante privacy del 23 aprile 2014. Condominio l’amministratore si fa garante della riservatezza. A seguito della l. numero 220/2012 che ha modificato la disciplina del condominio, il Garante privacy ha ritenuto opportuno dare risposta ad alcuni quesiti rivolti da Confedilizia e da singoli cittadini arriva, dunque, un secco no alla consegna all’amministratore condominiale di prove documentali per la tenuta del registro di anagrafe condominiale. È consentita, invece, l’acquisizione delle informazioni che consentono di identificare e contattare i singoli partecipanti al condominio, chiedendo le generalità comprensive di codice fiscale, residenza o domicilio, nonché i dati catastali. Inoltre, con l’entrata in vigore del “Decreto Destinazione Italia”, i condomini non dovranno più fornire alcuna informazione sulla propria unità immobiliare mentre hanno diritto di visionare la documentazione relativa al “conto condominiale” per verificare la destinazione dei proprio esborsi e l’operato dell’amministratore mediante l’accesso ai relativi estratti conto bancari o postali., senza alcuna limitazione, neanche nelle forme di un parziale oscuramento. No alla sorveglianza massiva e indiscriminata dei cittadini europei. Anche i Garanti europei per la privacy si sono schierati a favore della tutela della riservatezza, sostenendo, però, che la lotta al terrorismo non può giustificare una sorveglianza massiva ed indiscriminata delle comunicazioni dei cittadini europei. Per questo motivo, nell’ultima riunione svoltasi a Bruxelles, sono stati approvati una serie di importanti pareri che impongono un’interpretazione restrittiva delle norme che consentono alle autorità pubbliche di accedere alle clausole contrattuali standard e alle regole vincolanti di impresa a tal proposito, i governi nazionali dovranno approvare rapidamente un “pacchetto protezione dati” e sottoscrivere un accordo internazionale che preveda maggiori garanzie per gli individui nel contesto delle attività di sorveglianza. È stata anche affrontata la questione dei “metadati”, cioè quei dati di contesto numero chiamante e chiamato, indirizzo IP, luogo, ora e durata della comunicazione che descrivono il contenuto esterno di una comunicazione poiché si tratta di informazioni che consentono di identificare un individuo, sono soggetti alle regole in materia di protezione dei dati personali. Valorizzate anche l’anonimizzazione quale strategia utile a mitigare i rischi per la privacy e a assicurare benefici per gli individui e le società e la pseudonimizzazione che può rappresentare un’utile misura di sicurezza in grado di ridurre la diretta correlazione tra il dato e l’identità personale dell’interessato, pur non impedendo la sua identificazione in modo irreversibile. Credito al consumo lavori in corso. Lavori in corso anche in tema di Sistemi di informazioni creditizie SIC , le vecchie “centrali rischi” private costituite per verificare l’affidabilità, la puntualità nei pagamenti, il rischio di sovraindebitamento e le eventuali morosità dei cittadini che chiedono un prestito, un mutuo o un finanziamento è stata, infatti, avviata la procedura per la revisione del codice di deontologia e buona condotta, resasi necessaria per adeguarlo al nuovo contesto tecnologico e normativo. Concorso riservato ai disabili vietata la diffusione in internet delle graduatorie. Stop alla diffusione in internet delle graduatorie dei concorsi riservati ai disabili è l’ulteriore divieto imposto dal Garante a seguito della vicenda che ha visto coinvolto il Comune di Roma che ha pubblicato in rete sul suo sito le graduatorie finali, contenenti significativi dati sensibili. L’ente è stato invitato a conformare per il futuro la pubblicazione di atti e documenti in internet alle disposizioni del Codice sulla privacy e delle Linee guida sui siti web della P.A.