Province a dieta: arriva il sì, a denti stretti, del Senato

Mercoledì 26 marzo, il Senato ha approvato il disegno di legge che modifica completamente la struttura delle Province. Aspettando la riforma costituzionale, che le eliminerà definitivamente, a cambiare saranno gli organi, non più eletti dal popolo, e le funzioni, decisamente più ridotte rispetto a prima. Vengono, inoltre, create 9 Città Metropolitane.

Risultato sul filo di lana. Approvato al Senato, in un clima politico estremamente teso, il d.d.l. del Sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio sulla riforma delle Province. Il Governo, dopo essere andato sotto per ben due volte in Commissione Affari Costituzionali, ha deciso di non rischiare e di porre la questione di fiducia, per cercare di ricompattare una maggioranza con i nervi a fior di pelle. Risultato finale 160 sì 9 meno della prima fiducia al Governo Renzi e 133 no. Il testo tornerà ora alla Camera per l’approvazione definitiva. Province a dieta. Questo disegno di legge riorganizza la geografia amministrativa del nostro Paese. Innanzitutto, il nodo centrale riguarda proprio le Province. In attesa dell’abolizione costituzionale, che avrà bisogno di tempi parlamentari biblici, questi Enti restano in una versione più light , che vedrà la luce dal 1° gennaio del prossimo anno. Basta al voto popolare. Viene messa la parola fine alle elezioni dirette Presidente, Giunte e Consiglieri non verranno più votati dai cittadini. Questo effetto inizierà da subito, per cui il prossimo 25 maggio i cittadini italiani entreranno nei seggi solo per votare i propri rappresentanti in Europa. Gli organi. Al contrario, nelle province che verranno, il presidente verrà eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali della provincia, durerà in carica 4 anni, e dovrà essere un sindaco. Sotto di lui ci saranno il consiglio provinciale e l'assemblea dei sindaci. Per il consiglio provinciale avranno diritto di elettorato attivo e passivo i sindaci e i consiglieri dei comuni della provincia. La cessazione dalla carica comunale comporterà la decadenza da consigliere provinciale. Il numero di organi non deve, però, far pensare ad un ulteriore aumento dei costi della politica tutti ricopriranno l'incarico a titolo gratuito. Un esempio riguarderà quelle Province in scadenza di mandato, il quale verrà prolungato fino al 31 dicembre. Gratis. I compiti. Anche i compiti saranno minori. Il Governo ha riferito che gli enti provinciali manterranno poche funzioni, tra cui la pianificazione, costruzione e manutenzione delle strade provinciali . I piccoli comuni. Anche i Comuni cambieranno faccia. Da una parte, il disegno di legge intende dare un impulso, semplificando i percorsi burocratici, a tutti quei Comuni al di sotto di 5.000 abitanti c.d. piccoli Comuni per spingerli ad organizzarsi in Unioni dei Comuni. Le Città Metropolitane. Dall’altra, vengono finalmente create le Città Metropolitane, che corrisponderanno ai rispettivi territori provinciali. Il Governo ha affermato che la Città Metropolitana avrà funzioni istituzionali di programmazione e pianificazione dello sviluppo strategico, coordinamento, promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione . Per quanto riguarda gli organi, sono previsti un sindaco metropolitano il cui incarico è esercitato a titolo gratuito , due assemblee , presiedute dal medesimo sindaco, il consiglio metropolitano e la conferenza metropolitana. Il consiglio metropolitano. Il consiglio metropolitano sarà eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali dei comuni della città metropolitana e sarà l'organo di indirizzo e di controllo approverà regolamenti, piani, programmi, inoltre avrà il compito di elaborare lo statuto ed eventualmente di modificarlo, infine approverà il bilancio propostogli dal sindaco . La conferenza metropolitana sarà l’organo deliberativo dello statuto e delle modifiche, oltre ad avere una funzione consultiva sul bilancio. Chi sarà il sindaco? Il sindaco metropolitano sarà, di diritto il sindaco della città capoluogo, il quale potrà, se lo riterrà necessario, nominare un vicesindaco, da scegliere tra i consiglieri metropolitani. Invece, non è prevista la creazione di una giunta, anche se il sindaco potrà assegnare, nel rispetto del principio di collegialità, deleghe a consiglieri metropolitani consiglieri delegati” secondo quanto stabilito dallo statuto. Le Città Metropolitane saranno 9 Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. In più ci sarà Roma Capitale, soggetta a disciplina speciale. Non è ancora finita. Il disegno di legge passa ora alla Camera dei Deputati, con il Governo che incrocia le dita sul risultato finale. Resta solo una questione le difficoltà emerse in questi giorni come si rifletteranno, in futuro, quando tema della discussione sarà la cancellazione totale e radicale di questi enti?