Orlando: rileggendo Beccaria per guardare al futuro

In occasione della promozione del progetto di Radio3 Rai, per la celebrazione del 250° anniversario dalla pubblicazione della più grande opera di Cesare Beccaria “Dei delitti delle pene”, è intervenuto il Ministro della Giustizia, ricordando l’importanza della riflessione sui temi della colpa, della funzione della pena e della condizione carceraria. Il Ministro ha ricordato i principi cui deve ispirarsi la riforma del sistema penitenziario razionalità e umanità. Riforma che, tra l’altro, dovrà coinvolgere tutti gli operatori del sistema per mettere in atto una rete capace di affrontare le criticità del sistema penitenziario italiano.

La manifestazione. Ieri, martedì 16 settembre 2014, si è tenuta, presso la Sala Livatino di Via Arenula, del Ministero della Giustizia, la conferenza stampa di presentazione del progetto di Radio3 Rai “Dei delitti delle pene” rilettura del capolavoro di Cesare Beccaria a 250 anni dalla pubblicazione. I partecipanti. Alla conferenza stampa sono intervenuti il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, il sindaco di Matera Salvatore Adduce e il direttore di Radio3 Rai Marino Sinibaldi. Hanno partecipato, inoltre, l’attore Giuseppe Cederna e lo scrittore Roberto Costantini. Rileggendo Beccaria. «Questa iniziativa» - ha spiegato il Guardasigilli - «consente di mettere al centro il dibattito sulla proporzione e sulla giustezza della pena. Con il turno di presidenza dell’Ue una figura come quella di Beccaria deve incombere sulle nostre riflessioni è una figura che porta gli ideali dell’Illuminismo e tenta di proporre un approccio organico al tema della pena e della giustizia». Gli stati generali del sistema penitenziario nessun escluso. Ha continuato il Ministro dicendo di voler attuare la delega alla riforma delle carceri «ma dopo aver convocato tutti», ed è stato chiarissimo nel spiegare cosa intenda per tutti la polizia penitenziaria, gli educatori, gli psicologi, ma anche i volontari che lavorano all’interno del sistema e che, a parole di Orlando, «non sempre vengono ricordati». La volontà è, quindi, quella di convocare gli Stati generali del sistema penitenziario italiano, coinvolgendo il variegato mondo dei volontari che ha permesso in questi anni di superare le criticità del sistema. L’emergenza numerica. Infine, Orlando ha concluso l’intervento, ricordando che oggi è stata superata l’emergenza numerica nelle carceri ed evitato una condanna europea per lo squilibrio tra il numero dei posti disponibili nelle carceri e il numero effettivo dei detenuti ma non è ancora stato trovato un sistema che renda onore alla tradizione di Beccaria. Ciò di cui ha bisogno ora l’Italia è che «alla discussione culturale segua quella politica e amministrativa che coinvolga tutti gli operatori».