Il pugno duro del Garante nella tutela della privacy

L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha presentato alla Camera la Relazione sull’attività svolta nel 2016 e sullo stato di attuazione della normativa sulla privacy «anche in vista dell'applicazione del nuovo Regolamento Ue a partire dal maggio 2018, con l'obiettivo di assicurare una sempre più efficace protezione dei dati personali, innanzitutto online, e rispondere alle sfide poste dai nuovi modelli di crescita economica e alle esigenze di tutela sempre più avvertite dalle persone».

Il Presidente del Garante Privacy, Antonello Soro, ha presentato ieri a Roma i risultati dell’attività svolta dall’Autorità nell’anno 2016, durante il quale sono stati adottati 561 provvedimenti collegiali, con un incremento del 38% di violazioni amministrative accertate rispetto all’anno precedente, per un totale di 3 milioni e 300mila euro. Privacy e Internet. Tra i principali temi affronti dal Garante, ruolo fondamentale ha rivestito «la protezione dei dati online, a partire dai grandi motori di ricerca e dai social network. Nel 2016 Google ha adempiuto, sulla base del protocollo sottoscritto con il Garante, agli impegni presi per rendere conforme il trattamento dei dati degli utenti alla normativa italiana. A Facebook l'Autorità ha imposto di bloccare i falsi profili i cosiddetti fake e di assicurare più trasparenza e controllo agli utenti». Sono inoltre stati definiti i criteri per trovare un punto di equilibrio tra memoria collettiva e dignità della persona con il diritto all’oblio su internet, mentre nel settore sanità è stato regolamentato l’uso delle impronte digitali per il controllo degli accessi alle strutture ospedaliere, senza dimenticare le indicazioni fornite su registro dei tumori, nuovo sistema informativo dei trapianti e procreazione assistita. Telemarketing. La Relazione sottolinea inoltre come sia stato proseguito l'impegno nell’evitare l'invasività del c.d. «telemarketing selvaggio, un fenomeno che non tende purtroppo a diminuire. Il Garante ha accertato rilevanti illeciti da parte di società di telefonia, ha svolto ispezioni presso alcuni call center albanesi e ha suggerito al legislatore modifiche normative per rafforzare le garanzie dei cittadini». Nuovo Regolamento europeo. Infine, il 2016 ha visto il Garante impegnato nella illustrazione delle importanti novità introdotte dal nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati e, insieme alle altre Autorità UE, ha partecipato alla elaborazione di linee guida sul Responsabile della protezione dei dati, sulla portabilità dei dati, sull'Autorità di controllo capofila, e sulla valutazione di impatto in vista della sua applicazione nel nostro Paese.