Anno 2013: i numeri dell’avvocatura

Pubblicati i numeri dell’Avvocatura anno 2013. Dal documento risulta che nel 2013 gli avvocati iscritti agli Albi sono 230.435, dei quali 177.088 iscritti a Cassa Forense. In pratica, il numero di iscritti all’Albo ogni 1000 abitanti è pari al 3,8%, mentre il numero di iscritti alla Cassa ogni 1000 abitanti è pari al 3%.

L’ufficio attuariale di Cassa Forense, guidato dalla dott.ssa Giovanna Biancofiore, ha pubblicato i numeri dell’Avvocatura anno 2013 leggibili nell’allegato. Nel 2013 risultano iscritti agli Albi 230.435 dei quali 177.088 iscritti a Cassa Forense. Ne mancano quindi 53.347 ai quali è dedicato il regolamento ex articolo 21, legge numero 247/2012 attualmente all’esame dei Ministeri Vigilanti. Il numero di iscritti all’Albo ogni 1000 abitanti è pari al 3,8% mentre il numero di iscritti alla Cassa ogni 1000 abitanti è pari al 3%. Al 31 dicembre 2013, su 230.435 avvocati 122.182 sono uomini e 108.253 sono donne. Alla pag. 7 trovate le tabelle della distribuzione per regione degli avvocati italiani. Il numero di avvocati ogni 1000 abitanti è più basso in Valle d’Aosta con una percentuale di 1,4, in Trentino Alto Adige con una percentuale di 1,7 e in Friuli Venezia Giulia con una percentuale di 1,9. L’indice più alto lo troviamo in Calabria, pari al 6,7. La pag. 8 fotografa esattamente la situazione. Di sicuro interesse le tavole 14 e 15 che descrivono l’evoluzione del monte reddituale IRPEF e volume d’affari degli avvocati iscritti a Cassa Forense. Il reddito medio rivalutato nel 2012 è pari ad € 46.921,00 che ci riporta al dato, udite udite, del 1989. Per il volume d’affari IVA siamo retrocessi al livello del 1988. Guardare le tabelle per credere. Le successive tabelle indicano l’evoluzione dei redditi, Foro per Foro. Evoluzione sempre negativa per una media nazionale del 1,3%. Al recente Convegno di Verbania sono emersi i dati del Report ALM da me vanamente richiesti Patrimonio 7 miliardi di Euro Debito previdenziale latente 28 miliardi di Euro Funding ratio 27,7%. Se il bilancio tecnico, che dovrà essere formato entro la fine del corrente anno, proietterà i dati reali piuttosto che quelli attesi dalla conferenza dei servizi ministeriali risulterà accertato che la stabilità economico finanziaria per 50 anni, di cui all’articolo 24, comma 24, legge Fornero, non esiste con conseguente opzione ex lege al sistema di calcolo contributivo e avvio senza altro indugio di un piano di ammortamento cinquantennale del debito previdenziale latente. De hoc satis.

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