Sostituzione del consigliere uscente: il primo dei non eletti rimane fuori

La rappresentanza consiliare presuppone in ogni caso un'investitura a maggioranza per colmare il posto vacante serve una nuova votazione.

Il notaio che non ha raggiunto il quorum di voti in una precedente votazione non può subentrare per surroga, in qualità di primo dei non eletti, al notaio decaduto dalla carica, perché la rappresentanza consiliare presuppone un'investitura a maggioranza del corpo elettorale giusto procedere a nuova votazione. È il principio espresso dalla Corte di Cassazione nella sentenza numero 10335/11, depositata l'11 maggio.La fattispecie. Un notaio conveniva in giudizio, innanzi alla Corte d'Appello di Lecce, il locale Consiglio Notarile a seguito di votazione per il rinnovo di parte dell'assemblea veniva eletto un altro notaio, che successivamente decadeva dalla carica per raggiunti limiti d'età il Consiglio, allora, procedeva a nuove votazioni, invece di far subentrare per surroga il ricorrente, nella sua qualità di primo dei non eletti.La Corte d'Appello rigettava il ricorso e la sentenza veniva impugnata dal notaio.La rappresentanza consiliare richiede la maggioranza. La S.C. conferma la decisione di merito. Il notaio che, nella votazione in cui fu eletto il professionista decaduto, non ha raggiunto il prescritto quorum di voti non può subentrare per surroga in qualità di primo dei non eletti, perché la legge notarile articolo 89 richiede per la rappresentanza consiliare un'investitura a maggioranza del corpo elettorale. Di conseguenza, la sostituzione del consigliere uscente deve avvenire mediante nuova votazione.Rileva l'intuitus personae. Nell'approfondire le motivazioni di questa decisione, la Corte afferma che, in mancanza di liste elettorali, per l'elezione nel consiglio notarile ciò che rileva ai fini della votazione è l'intuitus personae questo profilo, però, verrebbe del tutto escluso se la surroga potesse operare a favore del primo dei non eletti, a prescindere dal raggiungimento del quorum, come invocato dal professionista ricorrente nel caso in esame.Per questi motivi la Corte ritiene corretto l'operato del Consiglio Notarile, che ha indetto nuove elezioni, e condivisibile la sentenza di merito il ricorso viene, pertanto, rigettato.